Ci risiamo! Il cuore urbano della città diventa, ancora una volta, la "casa" dei clochard. E sotto la tettoia del teatro Manzoni, a due passi dalla chiesa di Sant'Antonio, tre senzatetto sono tornati ad accasarsi.

Un viale, nel cuore pulsante di Cassino, che diventa dimora di clochard che lì fanno anche i loro bisogni. Odori nauseabondi e sporcizia al mattino, con quelle bottiglie di vino in bella mostra che sferrano un pugno allo stomaco. Indignazione di passanti e fedeli che dirigono il loro sguardo verso quella casa improvvisata, dove regna la povertà, non solo materiale. Durante il giorno vanno in giro, a elemosinare o a vagabondare, tornano al tramonto e restano lì fino a tarda mattinata. Alle dieci di ieri ancora dormivano, rannicchiati sotto coperte e scatoloni. Indisturbati.

Oltre un mese fa avevano scelto quel luogo e lo avevano eletto a dormitorio, poi l'intervento di pulizia del Comune li aveva fatti desistere. Uno di loro, un polacco, era riapparso poco dopo e aveva deciso di dormire direttamente da- vanti al portone d'ingresso della chiesa dedicata al Santo di Padova. Ora, però, ha trovato due nuovi compagni e si è trasferito sotto la tettoia del Manzoni. Insieme bivaccano, chiacchierano e si addormentano. Come se la città, le regole e le istituzioni fossero su un altro pianeta.