Alle donne anziane dicono: mamma aiutami. Sorridono timidi, allungano la mano, fanno qualche passo, un gesto vago, poi tornano indietro. I profughi con il cappello in mano "lavorano" insaziabili.

Sono tanti, sempre di più. Si dispongono ai loro posti, obbedienti pedine di un gioco criminale. Ognuno ha un ingresso da presidiare e il berretto da porgere, lasciandolo sempre vuoto. Le monete, infatti, devono essere messe via subito. C'è l'ombra del racket delle elemosine dietro i migranti che cercano di accaparrarsi qualche spicciolo davanti al cimitero di Frosinone. Chi li ha osservati all'opera, ha notato che si dispongono a gruppi. E che qualcuno li chiama al cellulare per impartire ordini. Subito dopo entrano in azione.

E ora il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, si è rivolto al Prefetto Emilia Zarrilli, per ottenere il rispetto delle regole che disciplinano la permanenza sul territorio provinciale dei profughi, sia per ragioni di ordine pubblico generale, sia per la tutela della dignità degli stessi soggetti interessati in prima persona dalle ultime migrazioni.

Il tema, in realtà, è uno dei più dibattuti a livello nazionale, non privo di implicazioni che investono la sfera politica, morale, sociale e della sicurezza, a livello collettivo e individuale. Ottaviani, con un video (diffuso oggi sulle sue pagine Facebook) realizzato di fronte ad uno degli ingressi del civico cimitero di Frosinone, ove normalmente stazionano persone che chiedono denaro, a coloro che si recano nel luogo di culto per onorare i propri congiunti, ha voluto affrontare l'argomento, esprimendo il punto di vista non solo dell'istituzione che rappresenta ma anche dando voce ai legittimi interrogativi di chi, quotidianamente, si rapporta con il fenomeno migratorio nel capoluogo.

Un pericolo viene proprio dal pendolarismo dell'elemosina. I migranti, a quanto pare, partono da Fiuggi e arrivano nel capoluogo. Scelgono, infatti, luoghi lontani dai propri centri di accoglienza, per essere meno controllati. «Andando al cimitero - evidenzia il primo cittadino- abbiamo potuto notare alcuni migranti, intenti a chiedere assistenza finanziaria a quanti si recavano all'interno dell'area consacrata ai defunti. Dopo aver parlato con loro, in inglese, abbiamo scoperto che sono giovani nigeriani che ogni mattina partono da Fiuggi, dove risiedono, per arrivare a Frosinone in autobus a chiedere soldi davanti al cimitero e in altre zone della città. Ora, a prescindere dalla verifica di chi gestisce questi viavai giornalieri, che evidentemente hanno costi logistici ed organizzativi, non a carico di questi ragazzi, è ammissibile che un Paese arrivi a far finta di tutelare, da un lato, la dignità dei migranti e, dall'altro, generi evidenti criticità nella sicurezza civile e urbana? L'immigrazione e l'accoglienza dei migranti, al di là della solidarietà sociale e delle famiglie del territorio, non possono essere materia di competenza di un singolo Comune, neppure di un capoluogo, ma è una problematica che fa riflettere sui livelli di civiltà di un intero Paese. Ho interessato di questo ultimo triste fenomeno relativo a quanto sta avvenendo all'esterno del cimitero comunale e in altre zone della città il Prefetto Emilia Zarrilli affinché, con l'ausilio delle forze dell'ordine, possa accertare chi fa mercimonio, speculando sul disagio dei migranti, aumentando ulteriormente le criticità connesse alla sicurezza collettiva».

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