Stava male, forse a causa del freddo intenso e insolito degli ultimi giorni o forse per i postumi di un'aggressione subita giorni fa, allora i passanti hanno chiamato l'ambulanza. Ma il clochard che "vive" sul portone d'ingresso della chiesa di Sant'Antonio, nella centralissima piazza Diamare, a Cassino, ha rifiutato - nella tarda serata di ieri - l'ennesimo soccorso. Inutili i tentativi di convincerlo a salire sul mezzo del 118. Vuole restare all'aperto, dorme avvolto in una coperta mentre alcuni pezzi di cartone sono il suo materasso. Vive grazie ai pasti che riceve della Caritas parrocchiale e non sa di aver scatenato intorno a sé una "diatriba social": la gente si divide tra quelli che vorrebbero un intervento deciso delle istituzioni sia per le sue condizioni di salute sia per il decoro urbano e quelli che invitano ad avere gesti di carità. Il clochard è lo stesso aggredito il Sabato Santo da una banda di immigrati: creava intralcio alla loro questua festiva. Spintonato e minacciato fino all'arrivo dei Carabinieri.