Un prestito per poter saldare debiti di droga. Prestito a cui, in circa tre mesi, sarebbe stato applicato un tasso d'interesse di oltre il 400%: in manette una ventiquattrenne di Cassino arrestata per estorsione ed usura dai carabinieri. A tenere le fila della storia, dosi di droga, una famiglia benestante del Cassinate, un giovane rampollo tossicodipendente e due orologi dal valore complessivo di circa 40.000 euro. A mettere, invece, insieme tutti i pezzi facendo scattare le manette ai polsi di P. V. (ora ai domiciliari), chiamata a rispondere delle pesanti accuse, sono stati gli uomini del maggiore Silvio De Luca e del tenente Grio.
Il punto di rottura
Ciò che ha portato il rampollo della facoltosa famiglia del Cassinate a rompere ogni indugio e a rivolgersi alla Compagnia dei carabinieri di Cassino è stata la minaccia di perdere due orologi di famiglia che lo stesso aveva ceduto a garanzia dell'estinzione del debito. Una garanzia da quasi 40.000 euro. Solo in quel momento il trentenne con problemi di tossicodipendenza ha capito di dover chiedere aiuto. Ai carabinieri ha raccontato tutto: ha riferito di aver accumulato nei confronti della ventiquattrenne un debito di poche migliaia di euro per l'acquisto continuo di droga. Soldi che in larga parte, ha riferito ai militari, aveva corrisposto ma visti i tassi d'interesse applicati - che gli inquirenti hanno valutato al 412% - le rate sarebbero di volta in volta aumentate.
Per i carabinieri la giovane donna avrebbe agito «con crudeltà e cattiveria, approfittando dello stato di tossicodipendenza della vittima: la ventenne vendeva droga a credito, facendo così lievitare in pochi mesi il debito a decine di migliaia di euro e sottoponendo l'usurato e la sua famiglia a continue minacce e pressioni psicologiche» hanno sottolineato i militari. Nonostante questo, però, l'arrestata «pur utilizzando metodi intimidatori si mostrava sempre disponibile a consegnare nuove dosi, acquistate a credito dalla vittima, così da far aumentare le rate dei prestiti già contratti».
Come garanzia del debito la ventiquattrenne si sarebbe fatta consegnare i due preziosi, minacciando il trentenne di venderli se non avesse onorato un'altra rata. Solo a quel punto il giovane ha rotto ogni indugio: i militari hanno seguito attentamente lo scambio di denaro avvenuto all'interno di un locale della città e hanno fatto scattare le manette nel momento in cui la donna ha accettato circa 5.000 euro. Altri 4.500 erano a casa sua. Recuperati soldi e preziosi, la donna è finita ai domiciliari.