Raccolti rasi a zero e spaventosi avvistamenti in pieno centro abitato: i cinghiali stanno diventando un vero problema per il Cassinate. «Abbiamo a che fare con un'emergenza sociale, non più confinata negli ambiti del mondo agricolo. Emergenza che va affrontata e combattuta con misure amministrative urgenti come, intanto, le ordinanze dei sindaci per autorizzare, nei Comuni dove ci sia un rischio conclamato per la pubblica incolumità, la cattura e l'abbattimento dei cinghiali».

Questo il concetto ribadito dal direttore provinciale della Coldiretti, Pietro Greco, dopo avere raccolto nei giorni scorsi a Cassino, in assemblea, lo sfogo di decine di imprenditori agricoli che hanno subìto danneggiamenti alle coltivazioni da parte di branchi di cinghiali che, in gran numero e a più riprese, sono scesi dalle alture di Montecassino spingendosi nelle campagne e nei centri abitati di Cassino, della frazione Piumarola a Villa Santa Lucia e di Sant'Elia Fiumerapido. «L'agricoltura vive già di per sé un periodo di forte criticità per cui non è ammissibile continuare ad assistere inerti al ripetersi delle incursioni della fauna selvatica che nel Cassinate distrugge ogni giorno ettari di coltivazioni di foraggi e di ortofrutta con perdite per migliaia di euro per le imprese agricole. Decine di nostri soci - aggiunge Greco - hanno perso in tutto o in parte il raccolto e sono costretti a nuove semine con il concreto timore che anche le ulteriori spese possano essere vanificate da nuove incursioni dei cinghiali».

Non si può più perdere tempo. Subito dopo Pasqua Coldiretti promuoverà un'assemblea pubblica a Frosinone con i sindaci e gli amministratori provinciali e regionali per favorire la definizione di iniziative per contrastare il dilagare di un fenomeno che, oltre a penalizzare l'economia agricola, mette ogni giorno a rischio la sicurezza dei cittadini.