Situazione di stallo per i richiedenti protezione internazionale ospitati nella casa di cura "Villa Stefano" a Fontana Liri. L'ordinanza urgente del sindaco Gianpio Sarracco, scaduta ieri alle 16, è sospesa per via del ricorso presentato dall'amministratore unico della struttura al Tribunale amministrativo regionale del Lazio. Ci vorranno, con ogni probabilità, circa sessanta giorni per conoscere la decisione del Tar di Latina in merito alla vicenda. Nel frattempo, tuttavia, potrebbe aprirsi un'altra strada. Già, perché la Prefettura potrebbe decidere di non attendere oltre e compiere un blitz nell'edificio in via Tillo. Si tratterrebbe, in questo caso, di un'azione in auto tutela allo scopo di prevenire altri problemi. Il caos mediatico creato dalla diffusione della notizia delle proteste dei quindici migranti, assieme al ricovero di alcuni di loro presso l'ospedale di Sora, potrebbe aver messo il personale dell'ufficio territoriale del Governo nella posizione di «dover» intervenire.

Le condizioni igienico-sanitarie nelle quali vivrebbero i richiedenti asilo, le presunte mancanze dal punto di vista delle autorizzazioni da parte della
struttura - sulle quali appunto deciderà la giustizia amministrativa, ma non certo a stretto giro di posta - potrebbero indurre la Prefettura a decidere di trasferire i migranti in un edificio in grado di ospitarli nelle condizioni garantite dalla legge. La situazione ricorda, tuttavia, allo stato embrionale, quella in atto a Posta Fibreno, dove sono giunti oltre venti richiedenti asilo, ospiti in un edificio in località Camminate. Sabato notte l'arrivo dei profughi, domenica l'intervento di carabinieri, polizia locale e ufficio Tecnico del comune diretto dal sindaco Adamo Pantano. Fonti molto autorevoli riferiscono che qui si svilupperà lo stesso iter visto a Fontana Liri: accertamenti di forze dell'ordine, istituzioni locali e Asl, valutazione di quanto emerso e poi, una volta accertate eventuali violazioni, emissione di un'ordinanza sindacale urgente di sgombero.