È iniziata intorno alle 15 l'autopsia sul corpo di Dino Valente, il trentasettenne deceduto mercoledì scorso al Santa Scolastica dove era arrivato a seguito di una crisi respiratoria. Il conferimento dell'incarico a medico legale - la dottoressa Broccoli - e consulenti (Gabriele Margiotta per la procura, Renato Mattei come consulente delle parti civili; per gli indagati, invece, il dottor Alfonso Fiorelli) ha avuto luogo intorno a mezzogiorno in procura, a Cassino.

Dalle 15, quindi, l'inizio dell'esame irripetibile - andato avanti per oltre tre ore - che permetterà di fare chiarezza sulle cause della morte del giovane originario di Sant'Angelo e residente, insieme alla moglie e ai due figli, a Piedimonte. Dino, dipendente della De Vizia, proprio nella giornata di mercoledì avrebbe manifestato difficoltà respiratorie. Per questo avrebbe deciso di andare in ospedale per capire da cosa potesse dipendere quell'insufficienza respiratoria. Quando è giunto al Pronto soccorso è stato subito valutato come codice rosso e gli è stata praticata in poco tempo una tracheotomia. Solo a quel punto è stata predisposta una Tac, esame a cui Dino non è stato mai sottoposto: un malore fatale non gli ha lasciato scampo. Tra quattro mesi la verità. Cinque i medici iscritti nel registro degli indagati, assistiti dagli avvocati Maurizio Suarato, Dario De Santis, Angelo De Siena e Sandro Salera. Per la famiglia, invece, l'avvocato Flavia Costantino.