Sono belle, spesso svestite e hanno pose complici e stuzzicanti. Quando basta per dare "fiducia" al malcapitato di turno in cerca di emozioni forti che decide di avviare una bella chiacchierata via Skype o via Facebook con la "signorina" dall'altra parte. Tanto basta, anche, per finire nella trappola hot che fa scattare la richiesta estorsiva.
Le modalità
Si va dai siti dedicati, camgirl certificate dietro le quali, in realtà, si nascondono schiere di truffatori ben organizzati, capaci di circuire chiunque, soprattutto prede facili come coloro che si perdono nel marasma online. Abili manovratori dell'animo umano ma anche capaci di disarticolare con facilità il sistema di privacy e di utilizzare la rete di contatti personali per estendere le proprie trame di malaffare. Da una parte della telecamera ci sono ragazzi, spesso timidi e giovanissimi, in difficoltà nel mondo reale e alla ricerca di un momento "caldo" sulla rete, oppure uomini adulti più avvezzi o anche gente più anziana. Per tutti lo scopo è lo stesso.
Dall'altra parte ci sono abili "maestri" delle emozioni che inscenano momenti da far salire l'adrenalina a chiunque. C'è sempre una sconosciuta in videochat, che invita finanche a "spogliarelli" con livelli di coinvolgimento ben congegnati. È sempre una ragazza carina, certe volte neppure esageratamente provocante, tanto da adescare la propria vittima con piccoli artifizi in grado di raggiungere grandi risultati. A volte, si tratta pure di fotomontaggi. Questo il dato che avrebbero appurato le forze dell'ordine.
Quando il gioco finisce
Alla fine del gioco fiocca la solita storiella: ho registrato il tuo video, eccolo qui. È l'anticamera della richiesta estorsiva: soldi per non divulgare quel "film" della vergogna tra i propri contatti o, addirittura, in famiglia. E tanti pagano. Quasi tutti. Seguono le indicazioni che, poi, vengono fornite e vanno a irrobustire i conti correnti del malfattori. Tanti pagano, appunto, e tacciano. Cercando di dimenticare questa parentesi imbarazzante e imparando anche a stare più attenti nei loro "viaggi" lungo le vie del web.
Fortunatamente, ci sono pure quelli che decidono di denunciare. E sono innumerevoli i casi. È quello che è accaduto a un uomo di Cassino che ha vuotato il sacco davanti agli agenti, con lo scopo di contribuire a smascherare questi soggetti. Ma a varcare le soglie, ad esempio, del Commissariato di Polizia sono stati ragazzi di vent'anni, come pure quarantenni o sessantenni. Denunce preziose come l'oro che permettono di avviare le indagini anche a Cassino per frenare una frontiera della "criminalità" online che purtroppo coinvolge tutto il Belpaese.