Una trama sottile e oscura si insinua in quella del mancato versamento degli F24. Diverse movimentazioni che si annidano laddove si sta scavando, in maniera certosina, nei bilanci universitari degli anni 2011-2014. Non parliamo dell'inchiesta della procura della Repubblica, bensì di un lavoro interno, condotto da tre delegati del direttore amministrativo chiamati a presentare una relazione sul maxi debito di oltre 30 milioni di euro, ma che arriva a 40 con sanzioni e penali.

Gli "interrogatori" condotti al campus hanno puntato l'obiettivo su una manciata di nomi. Diverse le persone sentite: docenti, personale tecnico-amministrativo e alcuni membri del Cda degli anni passati. Clamorose sarebbero le novità interne a un documento ormai ultimato e sul quale vige riserbo. Tante e inevitabili anche le indiscrezioni che trapelano dal microcosmo accademico.

Come quella che vede l'asse dell'indagine interna, condotta senza alcuna "caccia alle streghe" come sottolineato più volte, spostarsi dai mancati F24 all'Inps ai più generali flussi economici fino a pescare nei proventi da progetti di ricerca finiti "legittimamente"nella disponibilità di chi avrebbe dato un valido contributo a quei progetti stessi. In buona sostanza, senza avere la presunzione di "indagare", i tre delegati hanno notato determinati flussi che sarebbero gravitati spesso e ben volentieri su determinate figure. Dal management a qualche dipendente. Sempre gli stessi? O sono diversi? La direttrice seguita per far emergere questo dato la conoscono solo i protagonisti dell'indagine.

Dal punto di vista procedurale non c'è nulla di strano: è tutto rendicontato. Sarà stato qualche altro elemento a incuriosire "gli investigatori"interni. La domanda sarà sorta anche perché proprio in quegli anni in cui l'Ffo (Fondo di finanziamento ordinario, il gettito statale alle università) scendeva e si era costretti ad avviare processi di ristrettezze, magari gli utili da ricerca potevano essere gestiti diversamente o reinvestiti con maggiore incidenza. Insomma, quei mandati di pagamento - scritti nero su bianco - per partecipazioni a progetti sarebbero stati tutti estrapolati dai bilanci e messi in fila in questa relazione interna all'ateneo. Cosa vorranno dimostrare e se c'è qualche sbavatura lo sanno solo i delegati come pure ignota è la somma totale, ma c'è chi giura che si parli di diverse centinaia di migliaia di euro. Fino a 500.

La documentazione raccolta internamente all'Università è corposa. Ci sono le testimonianze e le "sintesi" dei delegati ma sulla pista seguita e su quello che volevano far emergere, con i "perché" e le relative risposte, non trapela nulla. Un altro grattacapo interno per un ateneo che sin dall'alba del maxi debito aveva giurato a se stesso e all'esterno che non avrebbe avviato una caccia al colpevole che potesse distrarre dal vero scopo: il risanamento dei conti. Ed è su questo fronte che è al lavoro la "commissione tagli" che ha già analizzato gran parte dei residui attivi e passivi per poi favorire a Senato e Cda - chiamati a decidere - quali sono le spese in eccesso e quelle intoccabili. Il passo successivo sarà la valutazione del mutuo più conveniente tra la cassa Depositi e Prestiti e il fondo Archimede. Intanto, sembra ufficiale che il Ministro Fedeli sarà a Cassino il 16 giugno.