Possibile che nemmeno un telefonino abbia filmato quanto è accaduto la notte in cui Emanuele Morganti è stato aggredito? È una domanda che molti si fanno. Possibile nell'era in cui si riprende praticamente tutto, anche la cosa più insignificante della nostra vita, nessuno quella sera abbia acceso il proprio smartphone per registrare quanto stava accadendo nella piazza di Alatri? Troppo strano. Come troppo strano che nessuno di quanti erano presenti durante il pestaggio del ragazzo si sia preso la briga di consegnare se non il proprio telefono, almeno una copia del file. Forse per paura. Magari lo potrebbe fare in maniera anonima per aiutare gli inquirenti, copiando tutto in su una pen-drive e spedendola ai carabinieri. Anche questo è sintomatico del quadro in cui gli inquirenti stanno lavorando. C'è poi un lavoro anche di scrematura delle deposizioni per capire quali siano affidabili e quali messe ad arte per sviare l'attenzione da quanti avrebbero avuto un ruolo attivo nel massacro.
Tra le tante cose che, in questo momento, si cerca pure un telefono. Non a caso, quando i due principali indagati sono stati fermati, sono stati sottoposti a perquisizione per trovare anche i loro cellulari e visionare quanto era stato registrato. E non solo i video.