Li chiamano i "nuovi questuanti": sono per lo più immigrati di colore, spesso profughi sfruttati in cambio dei viaggi della speranza, che, ormai da diverso tempo, presidiano, dall'alba a sera, l'ingresso dei centri commerciali, dei negozi, dei supermercati, dei luoghi più affollati. Oppure, ancora, li puoi trovare nei parcheggi maggiormente frequentati dagli automobilisti, davanti ai portoni delle chiese o nelle fiere e feste di paese, così come ai semafori delle strade a più elevato transito.

Stanno lì, cappellino in mano al posto del classico piattino, con garbo salutano la clientela all'ingresso e all'uscita. Quando, puntuale, arriva la richiesta dell'offerta. A volte tentano di aiutare la clientela a trasportare le buste della spesa in macchina, altre si "impossessano" dei carrelli per appropriarsi della monetina usata per sganciarli dagli altri. Sempre più spesso, però, la richiesta di un obolo diventa insistente, fastidiosa o addirittura violenta. La cronaca ci consegna infatti episodi ricorrenti di questuanti che aggrediscono i clienti, specie donne anziane, nel tentativo di farsi consegnare ben più dei pochi spiccioli solitamente lasciati in segno di carità. 

Un fenomeno in continua espansione, dietro il quale, ipotizzano in molti, potrebbe nascondersi anche la mano di organizzazioni criminali ben organizzate. Un vero racket delle elemosine, insomma, che disloca in maniera scientifica i propri uomini e donne in modo che tutti i punti nodali delle città siano coperti e controllati. A fine sera questi "soldati della questua" consegnano l'incasso della giornata, che può arrivare anche oltre i 50 euro a testa, in cambio di poco denaro o, di frequente, del solo vitto e alloggio necessari per restare in Italia. Un giro di affari di notevoli dimensioni, quindi, che ben spiega il perché della discesa in campo, nel controllo della carità, della malavita organizzata. 

Le forze dell'ordine hanno intensificato i controlli, sia in chiave preventiva sia repressiva, mentre sono sempre di più i negozianti e i cittadini che, insofferenti verso tale forma irritante di richiesta di aiuto, hanno iniziato a scacciare i "nuovi questuanti". Ma loro, forse anche perché a ciò obbligati dai propri "padroni", non demordono e restano lì, dall'alba a sera inoltrata, a presidiare il posto assegnato o conquistato in attesa della carità dei passanti. Restano lì, ore ed ore, al caldo e al freddo o sotto la pioggia, testimoni di un'epoca intrisa di contraddizioni e caratterizzata da valori messi in naftalina nella quale anche l'elemosina è diventata un grande business.