Continuano gli sbarchi sulle coste della Sicilia e, inevitabilmente, anche gli arrivi in provincia di Frosinone. Sono altri 40 i richiedenti asilo giunti in Ciociaria che si sommano ai novanta arrivati nella notte di mercoledì. In totale il territorio conta 130 profughi in più negli ultimi giorni.

Il prefetto ha espresso anche una riflessione decisa sui Comuni che si stanno opponendo all'accoglienza, poiché questo, oltre ad essere un segnale di «egoismo», rappresenta anche un problema logistico per la struttura che rappresenta il Governo sul territorio. «I posti a disposizione sono finiti – ha spiegato il prefetto – Sarà necessario fare un nuovo bando per l'accoglienza di queste persone. Il discorso, quindi, richiederà tempo. La colpa della situazione attuale è determinata anche dalla miopia di alcune amministrazioni comunali, poiché, se tutti accogliessero almeno qualche richiedente asilo non ci ritroveremmo con strutture che ne ospitano più del dovuto».

In tale direzione va anche il programma che stanno promuovendo l'Associazione nazionale dei Comuni italiani e il Ministero dell'Interno. L'idea alla base è quella di far partecipare tutti le Amministrazioni allo Sprar, in modo tale da poter distribuire gli arrivi senza addossare ai pochi attuali aderenti tutto il peso. «Così facendo gli Sprar diventeranno anche centri di prima accoglienza – ha spiegato Piergianni Fiorletta, membro dell'Anci Lazio, delegato al Welfare – C'è la volontà di utilizzare criteri demografici e tecnici per cercare di strutturare un piano equilibrato e in grado di rispettare le esigenze dei diversi territori. Sono state individuate, infatti, soglie specifiche: la città metropolitana di Roma accoglierà due persone ogni 1.000 abitanti, i Comuni piccoli non più di 6-10 richiedenti asilo e le altre Amministrazioni avranno una presenza pari al 3,6 profughi ogni 1.000 residenti. La scelta per la Capitale è dettata anche per i diversi servizi che offre in termini di supporto e questo rende necessario un'affluenza inferiore – ha concluso – Vorrei rivolgere un appello ai Comuni, affinché questo programma possa trovare mediata attuazione, in modo tale da creare un modus operandi sistematico, poiché l'attuale situazione non si può trattare come emergenziale, ma possa generare una strutturazio- ne del fenomeno migratorio».

Lunedì si è riunito il "Gruppo di contatto Europa – Nord Africa", che ha coinvolto numerosi ministri dell'Internodi Paesi dell'Unione europea e di Algeria, Libia, Tunisia. L'intento dell'incontro è stato quello di trovare una possibile soluzione al grandissimo flusso migratorio atteso per l'estate e che, inevitabilmente, coinvolgerà anche la Ciociaria . Infatti, oltre ai problemi non secondari dell'accoglienza e delle missioni in mare, la questione più importante è quella di evitare vittime nelle lunghe traversate, gestite in maniera illegale e disumana da parte dei trafficanti di esseri umani, che sfruttano le miserie dei territori subsahariani per i propri interessi economici. Molto importante in tal senso è anche l'accordo tra il governo provvisorio di Tripoli e la Farnesina, che dovrebbe diventare operativo da aprile. La Libia infatti è il principale porto di partenza dei barconi che affrontano traversate pericolose e talvolta mortali per raggiungere le coste europee e riversare in mare migliaia di uomini, donne e minori che fuggono dalla guerra.