Una reazione furiosa, per quell'offerta da "fame" e per quelle negate. Tanto furiosa che alcuni clienti che hanno assistito alla scena hanno deciso di chiamare la polizia. All'arrivo degli agenti la situazione è degenerata: il giovane parcheggiatore abusivo, non volendo mostrare i documenti, dopo aver provato invano a fuggire, ha reagito con violenza: ha minacciato con un arnese in ferro gli uomini del dottor Tocco prima di essere portato in Commissariato. Non l'unico questuante molesto, però. All'ingresso di un altro negozio della città martire una donna straniera ha dato in escandescenze durante i controlli. Anche per lei, come per il posteggiatore, è scattata una denuncia.

L'ombra del racket

Dietro i questuanti che spuntano come funghi davanti agli esercizi commerciali della città o nei parcheggi più frequentati, come quello di piazza Green, potrebbe esserci una vera e propria regia. Una longa manus che potrebbe decidere dove posizionare scientemente gli stranieri in cerca di un obolo. O almeno la maggior parte di loro. Non è peregrina l'ipotesi che a spingere le singole "pedine" non sia solo il bisogno impellente di qualcosa da mangiare. Spesso (e le generalizzazioni non fanno mai bene) chi chiede un aiuto non accetta, ad esempio, un panino. In pochi ringraziano per un bene di prima necessità donato col cuore, ma chiedono soldi. Pochi spiccioli, certo, che a fine giornata nessuno sa bene dove finiscano: nelle loro tasche per esigenze impellenti, oppure nelle mani di qualcun altro. Non sarebbe il primo caso. A Genova, ad esempio,è stato accertato che il racket dei mendicanti ora sfrutta persino i profughi: una moneta per volta per ripagare il viaggio della speranza. Un'ipotesi tremenda, se confermata dagli inquirenti. Per questo il fenomeno di stranieri impegnati a chiedere qualche spicciolo non va sottovalutato. La polizia lo sa e per questo ha stretto le maglie dei controlli.

La denuncia

Dopo la reazione spropositata del ventiduenne nigeriano che ha preteso dai clienti un'adeguata retribuzione economica per la sua attività di posteggiatore abusivo, all'arrivo degli agenti è diventato ancora più violento, minacciandoli con un arnese in ferro che aveva in tasca. Per lui è scattata una denuncia per minaccia aggravata, porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere nonché per mancata esibizione dei documenti. Denunciata anche la donna, una sua connazionale di 22 anni, fermata davanti ad un altro negozio: all'arrivo della polizia ha iniziato ad urlare, si è gettata a terra ed ha opposto una forte resistenza.