Giovedì scorso si è tenuta al Tribunale di Cassino l'udienza dopo il rinvio a giudizio del sindaco Antonio Salvati per abuso e omissione d'atti d'ufficio. Udienza in cui sono stati ascoltati i consiglieri di minoranza Pasquale De Angelis, Carlo Di Santo e Gino Petrucci.
I fatti contestati dalla Procura della Repubblica si riferiscono alla campagna elettorale del 2012 e a alla consiliatura in corso. Secondo la Procura, il sindaco Salvati, "al fine di favorire il proprio schieramento politico, ha ostacolato e danneggiato le attività di comunicazione politico-amministrativa e di propaganda elettorale della lista contrapposta". Inoltre, una volta eletto sindaco, "ha impedito l'effettivo svolgimento delle funzioni dei consiglieri comunali De Angelis, Di Santo e Petrucci".
E questo perché il 4 maggio del 2012, alla vigilia delle elezioni, Salvati "rifiutava di assegnare alla lista antagonista la piazza centrale Falcone e Borsellino, assegnandola alla propria lista, facendo attribuire a quest'ultima un numero di protocollo precedente a quello dei concorrenti. Il 22 magio notifica al consigliere Di Santo un pretestuoso atto di citazione per risarcimento danni morali per 259.000 euro a suo dire arrecati al comune, al fine di creare ai danni del consigliere comunale la incompatibilità per lite pendente". "Allo scopo di frapporre ostacoli alla comunicazione tra i consiglieri e la cittadinanza, sistematicamente rifiutava ad essi l'utilizzo delle piazze principali adducendo il pretesto di esigenze di sicurezza pubblica e di incolumità dei bambini".
Il capogruppo di minoranza Pasquale De Angelis spiega: «Siamo stati costretti a rivolgerci alla magistratura per vedere riconosciuti non solo i nostri diritti di consiglieri di minoranza ma quello di tutti i cittadini a manifestare liberamente le proprie opinioni. Purtroppo con questi metodi si è creato un sistema che ha costretto molti cittadini al silenzio. Ora ci rivolgiamo ai cittadini affinché con il voto liberino il paese da questo sistema».