«Dopo circa 10 anni di corrispondenza in atto tra la nostra Onlus e l'Ater, pur apprezzando un cenno di risposta più concreto, riteniamo che quanto cortesemente comunicato non è ancora sufficiente per la realizzazione di un progetto così importante e di interesse e utilità per tutta la cittadinanza, e soprattutto le fasce di essa più povere e disagiate».

È quanto scrive don Ermanno D'Onofrio. Il presidente del "Giardino delle rose blu" di Frosinone torna a battere i pugni, per far in modo che quella struttura dell'ex teatro diventi uno dei pilastri del Villaggio della solidarietà. E sono trascorsi anni, troppi. Ne sono una prova anche una pianta e l'erba che sono spuntate sul tetto di quella struttura di proprietà dell'Ater. Don Ermanno ha inviato una lettera, indirizzata a vari enti e anche agli organi di stampa, dopo la nota di risposta dell'Ater. «Vorrei solo ricordare che lo stabile di cui parliamo è pericolante e pericoloso - scrive Don Ermanno - Io e i numerosi volontari riteniamo un'opportunità il fatto di concedere alla nostra Fondazione lo stabile al fine di rifinirlo, renderlo sicuro e soprattutto utile a uno scopo sociale. Qualora, come sostiene l'Ater, non fosse possibile un comodato d'uso, si potrebbe prevedere, ad esempio con un affitto simbolico o un acquisto simbolico, considerato il progetto di solidarietà che si vuole realizzare».

Un nuovo appello

«Si chiede all'Ater e alla Regione Lazio l'uso dello stabile al fine del tentativo da intraprendere per accedere a eventuali finanziamenti per la realizzazione del progetto stesso, per accedere a tali fondi è necessario dimostrare la proprietà o l'uso e non l'intenzione». Riportiamo alcuni stralci della risposta del 23 febbraio scorso dell'Ater. «L'Ater ha più volte manifestato la propria disponibilità a collaborare alla realizzazione del progetto, condividendone gli obiettivi e gli scopi. Purtroppo, ostano alla concessione in uso gratuito dell'immobile i principi espressi più volte dalla giurisprudenza contabile. L'Ater potrebbe concedere in comodato d'uso gratuito i propri beni soltanto quando l'interesse pubblico perseguito con il contratto è equivalente o addirittura superiore rispetto a quello meramente economico. L'Ater della Provincia di Frosinone si obbliga a fornire alla Fondazione, ogni volta che quest'ultima ne farà espressa richiesta, idonea dichiarazione circa la concessione in uso dell'immobile denominato ex teatro al solo fine di avere il titolo per fare richiesta di finanziamenti, senza che ciò comporti alcuna obbligazione giuridicamente vincolante, essendo la stipula di qualsiasi atto e/o contratto soggetta ad ulteriori e specifiche trattative».