Spesso anche i ragazzini sono capaci di fare del male. Specialmente con le parole e, purtroppo, la tendenza ad escludere i più deboli è molto frequente in giovane età. Il fenomeno del bullismo è assai diffuso nelle scuole, per fortuna il nostro territorio risulta al momento immune da episodi particolarmente gravi, ma è costretto comunque a farne le spese. In questi giorni un altro caso è emerso nel capoluogo. Fonti attendibili hanno rivelato, che nella scuola media "Aldo Moro" una studentessa, la quale usufruisce dell'insegnante di sostegno, ha ritrovato nel suo zaino un bigliettino con sopra scritto insulti molto pesanti.
Inutile dire quanto ciò abbia mortificato la ragazzina, suscitando il dispiacere dei compagni e lo sdegno degli insegnanti. Tuttavia, pare che l'autore del brutto gesto faccia parte della stessa classe della ragazzina. Di questo sono certi gli insegnanti, che infatti hanno subito intimato alla classe a fare il nome del colpevole. Tutti gli alunni, però, si sono mo- strati reticenti e nessuno ha avuto il coraggio di ammettere il suo errore.
Allora, i docenti hanno deciso di optare per la linea dura, impartendo alla classe un cinque in condotta e minacciando di annullare la gita che è in programma. Ad oggi i professori non hanno ancora avuto la confessione che cercavano, tanto che, nel frattempo, è stato sentito un esperto calligrafico. Il tecnico, che a breve è atteso nell'istituto per un'accurata perizia, ha detto che si tratta di una ma- no maschile. Non si esclude anche una richiesta di sopralluogo alle forze dell'ordine, mentre nei prossimi giorni saranno convocati i genitori.
Insomma sia il dirigente scolastico sia gli insegnanti non desistono nella loro operazione di giustizia e si pensa vogliano arrivare alla sospensione del colpevole. «È giusto scoprire il colpevole. Ma sarebbe opportuno usare metodi discreti», ha detto un gruppo di genitori. «In fondo si tratta sempre di soggetti molto giovani e immaturi. Quando sarà individuato, non c'è bisogno che venga additato alla classe ma solo a sua madre e suo padre», hanno commentato alcuni. Al di là delle valutazioni in merito ai provvedimenti da prendere, ormai non si può più ignorare che il bullismo sia ben radicato nelle scuole. Questo lo sa bene la Questura, che da tempo ha intrapreso una campagna di sensibilizzazione negli istituti. La lotta delle autorità al fenomeno è ben visibile nella nostra provincia e sta evitando degenerazioni. L'impegno si esplica anche attraverso eventi a tema, come ad esempio quello che si è svolto al Teatro Nestor il 2 marzo scorso.