Tutelare i produttori ed anche i consumatori attraverso un progetto di filiera che davvero parta dai territori. Si parla di latte, un argomento importante che per anni è stato oggetto di contestazioni e di centinaia di segnalazioni partite in primis dai produttori.
Dal problema delle quote alla necessità che il latte prodotto acquisisse maggiore "valore" magari attraverso marchi e forme di tutela, questi gli argomenti più discussi. Ed ora la Regione Lazio ha dato una risposta importante che infatti ha trovato il consenso di molti operatori che insieme rappresentano circa il 60% della produzione di latte bovino nel Lazio.
Di cosa si tratta? È stato presentato l'accordo per la «Filiera del Latte del Lazio», un progetto patrocinato dalla Regione Lazio. Nella giornata di venerdì presso la sala Tevere della Regione erano presenti quattro dei più importanti stabilimenti di trasformazione del latte laziale: Centrale del Latte di Roma, Fattoria Latte Sano, Ipa Latte di Nepi, Centrale del Latte di Rieti, le principali Cooperative di raccolta in rappresentanza di 450 aziende agricole, le maggiori organizzazioni professionali agricole regionali: Cia - Agricoltori Italiani Lazio, Coldiretti Lazio, Confagricoltura Lazio e da Unindustria Lazio.
Una delle maggiori novità dell'accordo è che mette insieme produttori, trasformatori e organizzazioni agricole, tutti insieme per avviare un percorso virtuoso all'insegna del prodotto di qualità. Soddisfatto l'assessore all'agricoltura Carlo Hausmann.
«La valorizzazione del latte fresco - ha commentato l'assessore - è essenziale per garantire un futuro al sistema della zootecnia del Lazio. Gli strumenti scelti dall'accordo di filiera lattiero-casearia sono molto importanti, sia per costruire delle solide basi di educazione alimentare, facendo recuperare alla produzione del latte di qualità un giusto spazio di mercato, sia per rafforzare il legame tra i territori e il prodotto latte attraverso la creazione della "Strada del latte e dei formaggi" permanente nel Lazio. Grazie a questo accordo, inoltre, si arricchisce l'importanza delle fattorie didattiche che potranno proporre ai consumatori non soltanto visite aziendali, ma veri e propri momenti di educazione alla conoscenza del latte e all'importanza della qualità e tracciabilità del prodotto». Tra le iniziative anche la realizzazione di una piattaforma ad hoc per i consumatori.