Novanta minuti di riunione tecnica ieri a Palazzo Antonelli sul degrado dell'area ex Snia-Bpd alla presenza del sindaco Roberto Caligiore, del delegato all'ambiente Alessandro Savoni, del capo del IV Settore Frank Ruggiero, del consulente esterno Roberto Mastracci e degli invitati alla "tavola rotonda" ceccanese: in quota Regione Lazio Eugenio Monaco, responsabile dell'area "Bonifica siti inquinati", e i dirigenti Monica Nardone e Maurizio Todini (Affari generali e Ufficio gestionale delle aree protette della Direzione ambiente); in più Maria Carla Traversari, caposettore della Provincia di Frosinone, il dottor Norberto Venturi della Asl e il proprietario Giorgio Paolini. Assenti, dunque, i rappresentanti del Ministero e dell'Arpa Lazio, quest'ultima dichiaratasi a disposizione per eventuali sviluppi. E ci sono stati.
Si ripartiva dalla risultanze del sopralluogo operato dai tecnici Asl e comunali dopo un esposto presentato dei residenti di via Marittima e, dunque, da un «potenziale pericolo - si legge da una nota descrittiva - in considerazione della presumibile presenza di fibre di amianto dati l'epoca e lo stato di conservazione dell'eternit» delle «coperture di molti capannoni (migliaia di mq)». «Si è subito convenuto - dichiara Caligiore - sulla necessità di un prelievo di campioni in tempi brevi da parte dell'Azienda sanitaria». E, «visto che il proprietario - racconta Savoni - ha dichiarato che sono state già effettuate bonifiche in passato, abbiamo richiesto le caratterizzazioni ambientali e le invieremo anche agli uffici regionali. E, se sarà necessario lo smaltimento dell'eternit, gli oneri saranno a carico della ditta proprietaria».
Si è parlato, inoltre, del pascolo dei capi di bestiame segnalati nei giorni scorsi dal Centro Studi Tolerus nei pressi dei capannoni e lo stesso Caligiore comunica che «sarà coinvolto il Servizio veterinario per verificare la regolare tenuta degli animali». E, infine, «il dottor Monaco - spiega Savoni - ha chiesto al comune di quantificare la somma necessaria per gli interventi disinquinanti su tutto il territorio comunale inserito nel Sin "Valle del Sacco"», laddove ricadono il "poker ambientale" calato dall'amministrazione (Snia-Annunziata-Caseificio Cinque-Viscolube) e altri nove siti: tabacchificio Rossi, Ceramica Sole, autodemolitore Eredi Lucchetti, Pandozy, Mik.fer, Adp batterie, Carlsberg, Mecal e Ilp Sud. Tutti potenzialmente contaminati e ancora da bonificare.