Maltrattamenti in famiglia. La vittima fa un passo indietro, cerca di ricongiungersi al suo "aguzzino". Ma la legge non conosce eccezioni. E per l'uomo, sottoposto ieri a interrogatorio di garanzia, resta la misura cautelare del divieto di avvicinarsi alla donna con cui fino ad allora aveva condiviso la vita. E dalla quale aspetta un figlio. A decidere sulla revoca della misura, dopo le richieste avanzate dall'avvocato Marcello Panzini, è il giudice Lo Mastro, chiamato a pronunciarsi nelle prossime ore.

I fatti

La storia del giovane operaio finito nei guai per i contestati maltrattamenti alla compagna incinta va inquadrata nei binari di un amore tanto intenso quanto turbolento. I due, quasi coetanei, entrambi della Valle dei Santi, si innamorano perdutamente come solo a vent'anni si può fare. Poi decidono di andare a convivere e costruiscono il loro nido d'amore, fatto di quotidianità e di sogni da realizzare insieme. Un rapporto intenso, dominato da una passione difficile da descrivere, ma anche da alti e bassi. Fino a quello schiaffo, almeno secondo le contestazioni, così violento da rompere alla ragazza persino il setto nasale. Uno schiaffo dato per gelosia, sempre durante l'attesa del loro bimbo. E la denuncia della giovane, che ha messo in moto tutto: le indagini dei carabinieri, avviate sui presunti maltrattamenti, hanno portato anche a scoprire tre piantine di marijuana (che sarebbero riferibili proprio all'operaio) e una pistola scacciacani detenuta senza permessi.

La gelosia

A far scattare nell'uomo quella scintilla folle che annebbia ogni idea e annulla tutti i freni sarebbero stati alcuni messaggi che la giovane in stato interessante avrebbe ricevuto. Messaggi ritenuti dal compagno forse l'ombra dell'esistenza di un altro uomo, forse la prova persino di un tradimento. Dalle parole ai fatti è stato un soffio: nel tentativo di strapparle il telefono di mano si sarebbe consumata la violenza. Poi la giovane ha rimesso la querela. Ma le indagini sono andate avanti d'ufficio e per il giovane è scattato il divieto di avvicinarsi a 300 metri dall'abitazione. Ieri l'avvocato Panzini ha prodotto anche i messaggi amorevoli che la giovane continua a inviare al papà del suo bambino. Ora la decisione spetta al giudice.