Delle regole e dei comportamenti da assumere nel centro che li ospitava, non ne volevano sapere nulla. Erano arrivati da circa un mese e da qualche settimana avevano assunto atteggiamenti violenti. L'altra sera sono arrivati a minacciare il titolare con un coltello e un taglierino, lo hanno picchiato e distrutto mobili, sedie, tavoli. Solo il tempestivo intervento dei carabinieri, contattati proprio dal responsabile della struttura, ha evitato il peggio. I due minorenni, di origine egiziana sono stati arrestati e accompagnati al centro di prima accoglienza di Roma. È successo in via Bagni Roana, nel centro "Sorgenti di vita".
La ricostruzione
Locali completamente distrutti. Porte, finestre, suppellettili. I due egiziani hanno dato in escandescenze lunedì scorso. Si sono scagliati anche contro il gestore del centro per minori. Lo hanno aggredito con calci e pugni e minacciato con un coltello da cucina.
Per fortuna l'uomo, è riuscito a contattare il 112. Prontamente i militari al comando del maresciallo Raffaele Alborino, unitamente ai colleghi di Anagni (tutti coordinati dal capitano Camillo Giovanni Meo) hanno raggiunto la struttura in via Bagni Roana. I due sedicenni sono stati fermati e arrestati.
Da una prima ricostruzione dei fatti i due ragazzi, arrivati da qualche settimana a Ferentino, avevano mostrato la loro contrarietà alle regole del centro. Nel corso degli approfondimenti emergeva, altresì, che nel tempo si erano già ripetuti altri episodi di maltrattamenti e lesioni anche nei confronti di altri giovani presenti nella casa d'accoglienza, alcuni dei quali avevano riportato serie ferite facendo ricorso alle cure dei sanitari. L'altra sera la situazione è degenerata, ma per fortuna gli uomini dell'Arma sono riusciti a intervenire in tempo. I minorenni sono stati arrestati e accompagnati nel centro di prima accoglienza della Capitale. L'accusa è di maltrattamenti, danneggiamento aggravato, minaccia, lesioni e porto illegale di strumenti atti ad offendere.
Ora si contano i danni provocati nel centro ai danni di porte, mobili, sedie e tutto ciò che hanno trovato davanti agli occhi gli egiziani nel momento in cui hanno dato in escandescenze.