Nuovi migranti ad Isola del Liri? Enzo Peticca di Destra sociale li quantifica in trenta e chiede al Comune di vigilare contro la trasformazione dell'obbligo di accoglienza in "affare consapevole" di qualcuno che si vuole arricchire. E, intanto, sollecitato da più di qualche cittadino, il consigliere di opposizione, Mauro Tomaselli, ha inoltrato un'interrogazione al primo cittadino per chiedere chiarezza sulla situazione, in considerazione, dice, «che la nostra città ospita attualmente 46 migranti e che tale numero ha già superato il tetto stabilito».

Una situazione "spinosa" quella che riguarda gli immigrati in arrivo continuo nel nostro Paese e in Ciociaria dove la prefettura ha fatto più volte appello ai sindaci dei 91 Comuni di collaborare per affrontare il fenomeno in modo collaborativo e secondo precise procedure dettate dal Governo centrale.

Ora, in particolare nel caso di Isola del Liri, interpellato sulla vicenda, il sindaco Quadrini non soltanto ha precisato che il Comune non è stato informato dell'arri - vo di questi nuovi trenta migranti ma che, anche nel caso di quelli già presenti sul territorio isolano, si tratta di soggetti ospitati dalla Caritas. Sottolinea,invece, il sindaco isolano, che è quanto mai necessario passare attraverso il progetto Sprar e l'amministrazione che certamente può occuparsi dell'accoglienza in modo trasparente e corretto, con l'inserimento dei migranti in contesti sociali e il loro coinvolgimento in lavori utili per la città. «Proprio a tal proposito – ha tenuto a specificare Quadrini – l'assessore Francesco Romano è stato delegato dal sottoscritto a prendere parte all'incontro in prefettura per parlare di modalità e termini dell'accoglienza con il progetto Sprar».

I timori della Destra sociale di Peticca, peraltro, riguardano anche la collocazione degli immigrati che, dicono, «sarebbero sistemati in un luogo che comporterebbe ulteriori problemi di ordine pubblico, in quanto è già noto alla cronaca per la burrascosa movida fatta di continue risse, di minorenni che bevono superalcolici, atti vandalici e sporcizia». Sulla nuova ondata, dunque, Quadrini alza le mani. Le tende, invece, quando si tratta di affrontare il problema in termini sociali, perché, dice, «il Comune può accogliere secondo regole».