Schiaffi, calci, pizzichi alle gambe e all'addome e anche una sigaretta spenta sulla spalla e sulla pancia. Ma anche l'uso dei social network per diffamare la sua ex. Tutto questo avrebbe subito una ragazza di Anagni, all'epoca dei fatti minorenne. Per questi episodi e, con le accuse di lesioni personali, danneggiamento, minacce, diffamazione e stalking è finito davanti al giudice delle udienze preliminari S.P., 27 anni, anch'egli anagnino.

Quest'ultimo, difeso dall'avvocato Vincenzo Galassi, ha chiesto al giudice un termine per valutare la possibilità di risarcire la vittima, che si è costituita parte civile attraverso l'avvocato Francesco Galella. Il gup Antonello Bracaglia Morante ha accolto la richiesta e rinviato la trattazione del caso al 12 maggio.

Stando alle accuse il ragazzo, nel settembre del 2015, avrebbe preso per il collo l'allora fidanzata facendole sbattere più volte la teste contro le grate del cancello di casa, procurandole delle lesioni. L'avrebbe anche percossa con degli schiaffi e dei pizzichi. Quindi l'uomo avrebbe provocato alla minorenne delle ustioni di secondo grado nella regione della clavicola e di primo grado all'addome. Nonché contusioni varie, guaribili in sette giorni. Stando alle accuse le avrebbe anche preso il telefonino gettandolo a terra, rendendolo di fatto inutilizzabile. In più avrebbe minacciato la ragazza e la sua famiglia di vendicarsi.

S.P. è poi accusato di aver scritto sul profilo Facebook della ragazza una serie di frasi a contenuto diffamatorio con riferimento a presunti tradimenti. Di aver inviato la propria versione dei fatti anche a un'amica di famiglia della ragazza. Avrebbe poi utilizzato Whatsapp con allusioni pesanti nei confronti della ragazza. In altre occasioni con l'auto avrebbe pedinato la ragazza mentre era insieme con il padre e faceva rientro da scuola. E ancora in orario notturno le avrebbe fatto delle chiamate mute. Questo nel periodo da settembre a ottobre del 2015. Tutti questi atteggiamenti hanno provocato nella minore uno stato d'ansia.