Posti in più, sperando in una maggiore ripartizione su base geografica per alleggerire i territori maggiormente congestionati dalle richieste di accoglienza. I profughi, che bussano nuovamente alle porte della Ciociaria, finiranno anche negli alberghi e negli agriturismo. Stavolta le strutture turistiche potranno partecipare direttamente, purché lo facciamo insieme ad enti impegnati nel sociale o nel volontariato.
Eccola qui la novità contenuta nel bando della prefettura di Frosinone, emanato per individuare i gestori dei centri di accoglienza in città e in provincia. Tutto ciò perché l'esito della precedente procedura è stato inferiore alle necessità. L'urgenza di reperire ulteriori posti è stata sollecitata dal Ministero dell'Interno che, al fine di fronteggiare i continui sbarchi, ha invitato gli ufficiali di Governo ad attivarsi. Ed è subito scattata una sorta di indagine di mercato: chi ospiterà i richiedenti asilo riceverà trentaquattro euro al giorno a persona. Tale importo dovrà comprendere, oltre all'alloggio, un vitto rispettoso delle abitudini alimentari degli extracomunitari. Così come la gestione amministrativa degli ospiti, l'assistenza agli stessi, la mediazione linguistica, la fornitura della biancheria e degli abiti (adeguati alla stagione). Previsto pure un pocket money di 2,50 euro al giorno e una tessera telefonica di 15 euro. Nel caso di pluralità di offerte, la priorità verrà concessa alle strutture presenti nei comuni dove non sono attivi centri temporanei di accoglienza o dove il numero dei richiedenti asilo presenti è di limitata incidenza. La prefettura specifica pure che l'individuazione dei partecipanti verrà effettuata sentendo pure l'Amministrazione comunale competente per territorio..
Intanto il ministero dell'Interno ha diffuso l'elenco degli ammessi a finanziamento per il triennio 2017-2019, relativi allo Sprar. In provincia di Frosinone hanno ottenuto l'ok alla prosecuzione dei progetti i Comuni di Arce, Atina, Cassino, Ferentino, Sora e l'Unione dei Comuni Antica Terra di Lavoro. Per la gran parte è previsto il raddoppio dei posti. Arce, Cassino, Sora e l'Antica Terra di Lavoro passano da 25 a 50 posti, Ferentino da 39 a 58, Atina da 15 a 40 e San Giorgio a Liri da 15 a 43. I contributi assegnati variano dagli 875.015 euro di Ferentino ai 494.759 di Atina. Conti alla mano, per ogni posto a disposizione dei richiedenti asilo, le amministrazioni interessate riceveranno somme variabili da un minimo di 12.187 euro (San Giorgio a Liri), a un massimo di 15.086 euro a Ferentino. «Il finanziamento da parte del fondo gestito dal dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo, è concesso sino al 95% del costo complessivo - si legge sul sito del dicastero dell'Interno - Si attua in tal modo la riforma del sistema di accesso al fondo varata con il decreto ministeriale 10 agosto 2016 con l'intento di dare, da un lato, stabilità alla rete di accoglienza già esistente e, dall'altro, facilitare l'accesso dei nuovi enti locali interessati. Gli enti locali ammessi alla prosecuzione sono 433, di cui 315 per l'accoglienza della categoria ordinari, 26 progetti per l'accoglienza di persone con disagio mentale o disabilità e 92 per l'accoglienza di minori non accompagnati». Per questi ultimi progetti non risultano, comunque, finanziamenti per enti operanti in Ciociaria.