Fabbriche che chiudono e cassa integrazione che esplode. Una terra sempre meno attrattiva. Il Frusinate viaggia ormai, come una locomotiva impazzita, verso una stazione che porta al sud. Ad alimentarla sono tutti gli indicatori economici: la Cig, secondo gli ultimi rilevamenti, fa registrare un'impennata clamorosa, addirittura il 40% in più su base annua; i giovani che non cercano più un lavoro toccano quota 23.920; il tasso di disoccupazione generale è al 16%. Numeri che potrebbero essere sufficienti a dimostrare che il Frusinate sprofonda sempre più nell'arretratezza economica. Ma c'è di più. È una segnalazione, che se da una parte fa tirare un sospiro di sollievo, dall'altra dimostra che il grido d'allarme lanciato in maniera continuativa dalle organizzazioni sindacali è reale.
Fa riflettere, infatti, un'annotazione del procuratore Giuseppe De Falco contenuta nella relazione inviata alla Procura generale presso la corte d'Appello di Roma. Dice, senza mezzi termini, che neanche la criminalità organizzata punta i propri soldi sulla "ruota" di Frosinone. Sarebbe come giocare a perdere.
«Quanto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività economiche – evidenzia il dottor De Falco - i segnali che pervengono alla Procura sulla ricerca di operare investimenti nel circondario da parte di gruppi criminali in collegamento con la malavita campana non appaiono preoccupanti, forse anche a causa dello stato di crisi dell'economia locale, che non rende verosimilmente allettanti investimenti sul territorio».
Eppure in passato le relazioni erano diverse, tanto che in provincia di Frosinone nel recente passato sono finiti sotto sequestro numerosi immobili sottratti proprio alle cosche. La Ciociaria, infatti, era diventata una sorta di lavatrice di mafia e camorra. Il loro denaro sporco si era trasformato in case, terreni e attività turistiche: cento i beni finiti sotto chiave.
«Ad ogni modo – prosegue De Falco - ogni qualvolta si prospetti una possibile contiguità di personaggi locali con la criminalità mafiosa, ovvero possibili interessamenti in attività economiche di gruppi appartenenti o contigui alla criminalità organizzata, viene opportunamente allertata la competente Direzione Distrettuale Antimafia».
A dimostrazione che la guardia della magistratura resta comunque alta. Ma la segnalazione del procuratore, se sotto il profilo dell'infiltrazione della camorra è rassicurante, dall'altra non è altro che l'amara sintesi che il sistema economico non funziona più.
In Ciociaria non investe più neanche la camorra
Frosinone - La crisi economica affossa il territorio. Ma tiene lontano pure l’interesse della criminalità organizzata
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Segnala Notizia
Vuoi segnalare situazioni di degrado nel tuo comune? Un incidente? Una sagra di paese? Una manifestazione sportiva? Ora puoi. Basta mandare una foto corredata da un piccolo testo per e-mail oppure su Whatsapp specificando se si vuole essere citati nell’articolo o come autori delle foto. Ciociariaoggi si riserva di pubblicare o meno, senza nessun obbligo e a propria discrezione, le segnalazioni che arrivano. Il materiale inviato non verrà restituito
E-MAIL WHATSAPP