Il debito dell'Unicas si tinge di giallo. L'ateneo, lo ricordiamo, avendo chiesto il Durc (documento unico di regolarità contributiva) per partecipare a una gara europea lo scorso mese di settembre, ha scoperto di avere una voragine di 31 milioni di euro (ai quali se ne aggiungono 9 di interessi e sanzioni) in quanto tra il 2011 e il 2014, quando sulla poltrona più alta di viale dell'Università al Campus Folcara c'era il rettore Ciro Attainese, non sarebbero stati versati i contributi ai dipendenti.

Ma il primo giallo, riguarda proprio le maestranze. Perché, gli oltre 600 lavoratori dell'Unicas (300 del personale tecnico-amministrativo e altrettanti docenti) da quando è scoppiata la notizia, si sono rivolti all'Inps – chi allo sportello, chi online – e la risposta non è stata la stessa: ad alcuni mancano solo pochi mesi, ad altri tutto il periodo e altri ancora sono in regola. All'ex rettore Vigo mancano ben due anni.

Attaianese, invece, risulta essere in regola. E con un documento choc tinge ancor di più di giallo tutta la vicenda: a marzo del 2016, rivela infatti l'ex Magnifico, è stato rilasciato un Durc positivo da parte dell'Inps. E allora cosa succede? E soprattutto: perché il delegato al bilancio Raffaele Trequattrini è stato informato della vicenda solo giovedì scorso, ovvero quando il punto all'ordine del giorno è stato calendarizzato in Cda? Mancanza di fiducia da parte del rettore Betta? Il caso, insomma, già singolare di per sé, assume contorni sempre più misteriosi.

Ma il rettore Betta non si scalfisce ed è pronto a dare tutte le spiegazioni: a spiegare cosa è successo e cosa si intende fare per colmare il debito. Le ipotesi al vaglio sono diverse: o accendere un mutuo pluriennale, o il prepensionamento di chi è vicino all'età pensionabile. Di certo, come ribadito dal rettore Betta, l'Ateneo metterà in mora i passati gestori, rispondendo "solo" del contributo non versato pari a 31 milioni di euro.