Vecchie e nuove ruggini, legate all'utilizzo di un terreno, e scoppia la rissa. Due famiglie iniziano a picchiarsi e tra padri e figlie volano sonori pugni in faccia. Accade tutto martedì mattina, sulla linea di emergenza 113 del Commissariato cittadino giunge la segnalazione di una rissa in strada. La nota viene diramata alle Volanti, che giungono immediatamente sul posto e ricostruiscono quanto accaduto. Per futili motivi, riguardanti la convivenza condominiale, due famiglie restano coinvolte in una rissa: parole pesanti e pugni al volto tra due padri e due figlie. Tutti e quattro presentano evidenti segni di colluttazione.

Per una delle giovani, accompagnata in ospedale, dieci giorni di prognosi e il labbro spaccato con tanto di escoriazioni al volto. Sembrerebbe che alla base del diverbio ci sarebbe l'utilizzo di un terreno - tra l'altro di proprietà altrui - per colture e piccole costruzioni. Piccole, piccolissime soprattutto le faccende che, alla lunga, portano a esacerbare gli animi. E quando l'incontro tra i protagonisti accade dal vivo, ecco allora che dalle parole grosse si passa, con estrema facilità, alle botte. È quanto successo in un quartiere di Cassino, sotto gli occhi dei presenti, dove l'attenzione è stata calamitata anche dall'arrivo delle volanti della Polizia e di un'ambulanza del Santa Scolastica. Per i protagonisti, fortunatamente, nessuna lesione grave. Solo l'ennesima "cicatrice" tra le due famiglie, unita alla denuncia. Gli agenti del Commissariato guidato dal dottor Tocco, infatti, hanno identificato i "facinorosi", tutti residenti a Cassino: i due uomini hanno rispettivamente 55 e 68 anni, mentre le loro figlie 29 e 42. Inevitabile la denuncia per il "quartetto" con l'accusa di rissa aggravata