Istigazione all'odio razziale per aver insultato l'ex ministro Kyenge e incitato alla superiorità della razza bianca. Per il tribunale di Frosinone sarà una prima volta assoluta. Mai prima d'ora, infatti, c'era stato un procedimento in cui la procura contestava la violazione della norma che punisce la discriminazione razziale, etnica e religiosa.

Sotto accusa c'è un frusinate di 47 anni P.V. che, dopodomani, dovrà comparire davanti al giudice per le udienze preliminari Antonello Bracaglia Morante per rispondere delle gravi accuse che gli vengono mosse in occasione di una manifestazione culturale. I fatti oggetto di contestazione risalgono al 5 marzo del 2015 quando in un locale di Frosinone alta era in programma una manifestazione che, tra i suoi protagonisti, vedeva il fotoreport frusinate, di fama internazionale, Piero Pomponi.

Secondo la ricostruzione della procura, P.V. avrebbe disturbato l'evento, prima insultando Pomponi definendolo «ebreo, negro, amico di una scimmia», con riferimento all'incarico ricevuto dal fotografo di effettuare un reportage sulla famiglia dell'ex ministro per l'Integrazione Cécile Kyenge. A quel punto Pomponi l'avrebbe invitato ad andare a casa sua, in Africa, a vedere come vivono realmente i neri. Per tutta risposta P.V. avrebbe proferito un'altra serie di improperi, rifiutando l'invito.

Lo stesso imputato è accusato anche di aver pronunciato delle frasi inneggianti allo sterminio degli ebrei e alla superiorità dei bianchi, definendo i neri inferiori. Tutte affermazioni che sono finite al centro di una dettagliata informativa poi recapitata sul tavolo della procura di Frosinone. Le indagini sono così andate avanti, oltre che per il reato di incitamento all'odio razziale, anche per i reati di ingiurie, minacce e diffamazione nei confronti dell'ex ministro della repubblica di origini congolesi. Tra le parti offese figurano dunque Pomponi e la Kyenge. Il primo, assistito dall'avvocato Giuseppe Cosimato, si costituirà parte civile nell'udienza di venerdì. P.V., invece, è difeso dall'avvocato Andrea Dini.

Pomponi, originario di Nettuno, ma cresciuto a Frosinone, dove ha vissuto fino al 1983, ha lavorato come fotoreporter per importanti estate italiane e internazionali, come il Corriere della sera, la Repubblica, l'Espresso, Panorama, il Manifesto, Le Monde, Time, Newsweek, New York Times, Washington Post, Chicago Tribune. È stato a più riprese in Africa, ma anche in Colombia. Recentemente, dopo i violenti attacchi subiti dall'allora ministro Kyenge era stato in Congo per un reportage sulla famiglia della politica per il settimanale Oggi. Così, aveva conosciuto Moise Kutumbi, governatore della regione del Katanga, amico degli americani e sfidante del presidente Joseph Kabila. Ben preso quest'ultimo, candidatosi alle presidenziali, cadde in disgrazia. E Pomponi ha rischiato la vita. Rimanendo da solo nella villa di Kutumbi e salvato grazie all'intervento della Farnesina: con un'auto sgangherata due miliziani lo prelevano e lo fanno espatriare nello Zambia. Ora la disavventura frusinate e l'udienza dal gup.