La «stravaganza» dell'ente d'ambito che presenta contestazioni «pretestuose», «infondate» e perfino «provocatorie». Non risparmia le stilettate all'indirizzo dell'Ato 5, l'Acea Ato 5 che ha messo nero su bianco il secondo ricorso al Tar in pochi giorni. Dopo la richiesta di un maxi risarcimento da venti milioni di euro per la risoluzione contrattuale decisa dai sindaci, il gestore del servizio idrico ora va all'attacco e contesta le penali imposte dall'autorità d'ambito. L'Acea con il nuovo atto chiede al Tar di Latina di annullare la deliberazione del 13 dicembre 2016 con la quale la conferenza dei sindaci dell'acqua ha approvato la proposta tariffaria per gli anni 2016-2019 senza accogliere le istanze del gestore in ordine ai maggiori costi per l'adeguamento agli standard di qualità del servizio e dei maggiori costi di morosità; il verbale della seduta della conferenza dei sindaci del 13 dicembre 2016 e di tutta una serie di atti, tra cui anche la delibera di avvio del procedimento di risoluzione contrattuale, l'applicazione della penali e le relazioni della segreteria tecnica operativa.
Tra i passaggi più duri del ricorso, l'Acea ritiene che inadempiente è stata l'Autorità d'ambito. E afferma: «non può non rilevarsi, quindi, la stravaganza di un ente d'ambito e della sua Sto, che in maniera sistematica e per così lungo tempo sono risultati inadempienti rispetto agli obblighi a loro imposti dalla legge, dal contratto di gestione del servizio e dalla regolazione di settore (e per di più soggetti ad un giudizio così severo da parte dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico) che, invece, con il provvedimento impugnato ritengono di poter contestare ad Acea inadempienze che sono conseguenza esclusiva di un comportamento omissivo a monte dello stesso ente d'ambito».
Un altro passaggio del ricorso si sofferma sulla mancata consegna degli impianti di Cassino (in parte), Paliano e Atina. Tale mancata acquisizione ha indotto l'Ato ad applicare penali per oltre 920 mila euro per gli anni 2014 e 2015. «La contestazione - scrive il legale di Acea, l'avvocato Pasquale Cristiano - al pari delle precedenti, è tanto pretestuosa quanto infondata, da risultare, addirittura, provocatoria. La mancata acquisizione delle gestioni nei Comuni di Cassino, Atina e Paliano non è certa- mente imputabile ad alcuna forma di inadempimento dello scrivente gestore ma piuttosto del- l'ente d'ambito che, contravvenendo agli obblighi contrattualmente assunti, non ha adempiuto al trasferimento del servizio con riferimento ai Comuni in questione né ha assunto alcuna concreta iniziativa preordinata al corretto adempimento delle proprie obbligazioni»
Per il gestore la tariffa 2016-2019 è illegittima in quanto adottata senza contradditorio con Acea e «in difetto di istruttoria e di motivazione», non riconoscendo circa due milioni di euro di maggiori costi sopportati dal gestore, un maggiore tasso di morosità e avendo decurtato dai costi operativi, coperti con la tariffa 2016-2017, 10,9 milioni di euro a titolo di penalità per gli anni 2014-2015. In quest'ultimo caso le penalità sono state applicate - nella versione di Acea - in difetto di istruttoria e di motivazione, «ancorché il gestore ne avesse dimostrato l'infondatezza e ne avesse, altresì, contestato giudizialmente l'ammissibilità e la fondatezza con ricorso pendente» al Tar. L'Acea sottolinea che le penali «sono illegittime in quanto sono state applicate senza considerare minimamente le contro deduzioni».
Inoltre «sono state comminate da un organo incompetente, ovvero, dal presidente dell'Ato 5» al posto della conferenza dei sindaci. Inoltre tali contestazioni sono «generiche in quanto non descrivono - si legge ancora nel ricorso - né consentono di individuare con esattezza la fattispecie di asserito inadempimento contestata al gestore». E ancora per Acea l'applicazione delle penali è «ingiustificata laddove si consideri che la Sto nelle proprie relazioni ritiene soddisfatta la quasi totalità degli inadempimenti contestati». L'Acea ha anche sostenuto di aver realizzato investimenti superiori a quel- li previsti dal piano degli interventi 2014-2017.