«In merito alle segnalazioni pervenute a questa Accademia relative a corsi propedeutici con ammissione diretta tenuti sul suolo cinese, si fa presente che questa istituzione non ha in alcun modo autorizzato alcun soggetto allo svolgimento di tali corsi, che non hanno pertanto alcun valore ai fini dell'iscrizione».

Con questo avviso apparso sul sito web ufficiale dell'Aba, l'Accademia di Belle Arti di Frosinone ha dichiarato "guerra"alla Cina, o meglio a quegli istituti cinesi che millantano joint venture culturali con l'Aba frusinate per promuovere corsi, evidentemente abusivi, sfruttando in maniera non autorizzata anche il logo dell'Accademia, per attrarre iscritti, considerato l'elevato numero di studenti cinesi che ogni anno frequentano i corsi a Frosinone. A delineare i contorni della vicenda è stato il direttore dell'Accademia, il professor Luigi Fiorletta: «Nelle scorse settimane - ha detto Fiorletta - abbiamo notato sul sito di un'agenzia cinese, che sponsorizza corsi presso le scuole in patria, un uso non autorizzato del nostro nomee del nostro logo, lasciando intendere che ci fosse con noi una sorta di collaborazione, sebbene noi con loro non avessimo firmato alcunché».

Un destino che ha accomunato anche altre istituzioni: «Abbiamo notato, ad esempio, che anche l'Accademia di Roma è stata citata in quel sito». Un atteggiamento che ha provocato l'immediata censura da parte dell'Accademia di Frosinone: «Sì - ha concluso il direttore Fiorletta - Abbiamo proceduto ad una diffida formale e, se gli episodi dovessero ripetersi, non mancheremo di segnalare il tutto alle autorità»