Il furto d'acqua perpetrato da impavidi cittadini ai danni dell'acquedotto di Atina ha le ore contate: è stato infatti dato incarico all'ufficio tributi del Comune di spulciare tutte le utenze, in particolare quelle di residenti dei paesi limitrofi che sono allacciati al suo acquedotto. Quello di essere utenti del servizio acquedotto di Atina pur non essendo suoi residenti può sembrare un'anomalia ma non è così: ci sono utenti che da sempre sono allacciati all'acquedotto di Atina e questo per i più vari motivi, da quelli pratici (vicinanza alla condotta che serve Atina anzichè a quella del proprio comune), a quelli che affondano le ragioni nel passato, lontano anche oltre mezzo secolo.

L'esame della documentazione da parte dell'ufficio tributi avrà bisogno certamente di un po' di tempo ma almeno si verrà a capo di una situazione che ha prodotto irritazione nell'amministrazione atinate visti i casi di furti dì acqua per allacci abusivi e denunciati in questi ultimi tempi.Nella scorsa settimana, infatti, denunciati due allacci abusivi sulla condotta adduttrice che dalle sorgenti Carlotta di S. Biagio Saracinisco conducono acqua nei serbatoi atinati: il primo in ordine di tempo a essere stato scoperto è stato quello di un quarantottenne di Vallegrande, frazione di Villa Latina, che con l'allaccio abusivo riforniva un capannone situato in territorio di Picinisco dove esercitava la sua attività. Il secondo è di pochi giorni fa: un imprenditore di un'azienda di agriturismo aveva realizzato un attacco di centinaia di metri pur di arrivare sulla condotta idrica che rifornisce Atina e con il quale teneva attivi tre allacci abusivi da almeno un decennio. «Faremo controlli mirati e certosini e chi sarà trovato irregolare verrà denunciato per il reato eventualmente commesso e per rifondere il comune di Atina per il danno causato», fanno sapere da palazzo Ducale.