Nel momento di accomiatarsi dai fedeli al termine della Santa messa officiata nella chiesa di Santa Maria Goretti, Don Dino ha augurato a tutti una bella domenica. Il sacerdote ha anche aggiunto: «Lo sarà sicuramente dopo la vittoria del Frosinone ed il primo posto in classifica». Don Dino ha avuto appena il tempo di concludere la breve frase augurale che immediata è stata la risposta dai banchi occupati dai fedeli sotto forma di scroscianti applausi con qualche grido da stadio. Hanno applaudito i bambini, presenti in gran numero perché è la loro messa domenicale, ma si sono associati i giovani e finanche persone, uomini e donne, più attempate. La maggior parte delle quali non frequenta lo stadio Comunale e, tantomeno la curva nord. Eppure ha applaudito la vittoria del Frosinone ed il primo posto che ne è scaturito. Il che significa che il miraggio del ritorno in serie A sta contaminando tutta la città con i suoi abitanti, anche quelli che il calcio lo vedono qualche volta solo in televisione, e l'entusiasmo sta salendo oltre la cappa di polveri sottili che opprime il territorio cittadino.

Insomma tutti, sportivi e non, vogliono rivivere quel clima di euforia scaturito dalla prima promozione in serie A. Vogliono che si ripeta la favola del capoluogo di provincia che, martoriato dalle classifiche negative in tutti i settori della vita normale, ha trovato nel pallone la forza di rialzare la testa anche di fronte a realtà da sempre nella massima serie calcistica.

La bella favola, che ha fatto parlare di sé la stampa nazionale ed estera, può ora ripetersi e la città, con i suoi tifosi in prima fila, comincia a crederci. In giro c'è euforia ed entusiasmo crescenti. Anche perché la squadra di calcio in serie A avrebbe ora una casa più moderna ed anche molto più ampia, presupposto perché la società possa programmare investimenti maggiori con i quali assicurare la permanenza nel calcio che conta. Però, c'è anche l'altra faccia della medaglia sulla quale c'è il volto di Pasquale Marino a cercare di smorzare tanta euforia. Giusto che invada l'intero ambiente sportivo, ma è anche più giusto che faccia restare tutti con i piedi ben saldi al suolo.

Nel corso della conferenza stampa del dopo successo sul Carpi, Marino ha espresso la sua soddisfazione per la prestazione della sua squadra e per la posizione di classifica conquistata, ma ha anche aggiunto: «Non è stato semplice raggiungere la vetta e se ci siamo riusciti è perché il gruppo di ragazzi ha lavorato sodo. Ora il difficile è confermarsi primi in classifica in un campionato che è lungo e logorante. Siamo comunque in crescita e continuando a lavorare e a pensare una partita alla volta possiamo fare ancora meglio».

Parole piene di saggezza e dette da un tecnico che da venti anni è nel calcio, con più di seicento panchine in gare di campionato, e che sa perfetta- mente che soltanto alla fine di un percorso, si può cantare vittoria. Per tornare al discorso iniziale, comunque, nessuno può ne- gare ai tifosi ed alla città di entusiasmarsi per le vittorie dei canarini, giunti al primo posto della classifica con pieno merito. E di sognare.