Il gesto non è passato inosservato. Anche perché l'autore del saluto romano sul monumento dedicato ai caduti, proprio nel giorno del Ricordo dedicato alle Foibe, ha ben pensato di condividerlo su Facebook rendendo così virale quello che di fatto costituisce un reato: apologia del fascismo. Reato per cui ieri è stato denunciato.

Il Norm della Compagnia di Cassino, agli ordini del maggiore De Luca e del tenente Grio, ha rintracciato il quarantottenne nella serata di venerdì. E ha provveduto a denunciarlo a piede libero. I fatti Subito dopo la manifestazione per il "Giorno del Ricordo" della tragedia delle Foibe e dell'esodo degli Italiani da Istria, Fiume e Dalmazia", organizzata dall'amministrazione comunale proprio in piazza De Gasperi, l'uomo ha deciso di farsi immortalare davanti al monumento ai caduti stringendo in una mano la bandiera della Repubblica di Salò, con l'altra impegnata nel saluto romano, braccio teso in avanti e mano ben aperta.

Poi, per poter condividere con tutti il suo gesto, ha deciso di pubblicarlo su Facebook: un episodio divenuto subito virale e di certo non passato inosservato ai carabinieri, che hanno immediatamente avviato mirate indagini. Un comportamento messo in atto proprio nel giorno dedicato allo sterminio degli italiani in Dalmazia. Non solo. Per una strana coincidenza l'episodio è avvenuto proprio in corrispondenza del settantesimo anniversario del Trattato di pace di Parigi che sancì la fine del Secondo Conflitto mondiale e la sconfitta dell'Italia, entrata in guerra proprio sotto il regime fascista. Fu proprio a seguito della ratifica del trattato che ebbe inizio l'esodo degli italiani da quei territori, con le barbarie delle Foibe, «l'olocausto del popolo italiano» troppo spesso - come ricordato anche dal sindaco di Cassino Carlo Maria D'Alessandro durante la manifestazione per il "Giorno del Ricordo" - dimenticato.

La condanna

La condanna al gesto è arrivata prima di tutto dal web: i social hanno stigmatizzato un episodio che descrive anche una scarsa conoscenza della storia. Una valanga di commenti negativi, oltre ogni misura. Chiesta a gran voce anche l'eliminazione della foto (contestata dalla maggior parte degli utenti) dal profilo dell'utente denunciato.