Atti sessuali davanti a due ragazzine. Processo sospeso per un sessantenne di Veroli, finito agli arresti domiciliari. Questo ha deciso, all'esito della consulenza sulle capacità dell'imputato, il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Frosinone, Antonello Bracaglia Morante. La difesa, rappresentata dall'avvocato Silvia Ottaviano, aveva chiesto il rito abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica sull'imputato, che presenta un importante deficit mentale, per verificare la capacità di prender parte al processo, ma anche di intendere e volere al momento del fatto.
L'incarico era stato affidato al dottor Carlo Pizzutelli. All'esito della consulenza il giudice ha deciso che l'uomo al momento del fatto non era in grado di intendere e che non è in grado di partecipare consapevolmente al processo. Così ha deciso di sospendere il procedimento, ma non di pronunciare un'assoluzione come chiesto dalla difesa. L'uomo sarà trasferito, sempre agli arresti domiciliari, in una struttura specializzata in quanto il pm ha ritenuto esserci ancora gli estremi della pericolosità sociale. In rappresentanza delle parti offese, due ragazzine di nove anni residenti a Veroli, si erano costituiti gli avvocati Fratarcangeli e Magliocca.
Al sessantenne è contestato un episodio del 15 novembre 2015. Avrebbe avvicinato le ragazzine con le quali si sarebbe appartato. Stando alla ricostruzione dell'accusa, che si fonda sulle dichiarazioni delle piccole, acquisite con un incidente probatorio, si sarebbe abbassato i pantaloni. L'uomo avrebbe compiuto degli atti sessuali, senza però toccare le bambine che diedero l'allarme.