Le bollette dei poveri le paga il Comune. Sì, ma non tutte. È la denuncia di una cittadina indigente che chiede aiuto ai servizi sociali. Trecentocinquanta euro di energia elettrica da pagare. Ma dove trovare i soldi? La donna vive in condizione precaria da oltre un anno. Più volte si è rivolta ai funzionari comunali chiedendo piccoli interventi manutentivi per la propria abitazione.

Crepe, umidità e muffa hanno invaso le stanze della vecchia casa paterna. Controlli della Asl avevano accertato una precarietà igienico sanitaria tale da rendere impossibile la permanenza in quella "bettola". Le ultime scosse di terremoto hanno messo a rischio anche la stabilità della struttura che presenta crepe profonde. «Avevo chiesto al comune di inviare un operaio a fare qualche lavoretto –ha dichiarato- niente di tanto impegnativo. Sono mesi che l'autoclave perde acqua e funziona a vuoto. La prova di quello che dico è la bolletta esorbitante arrivata dalla società elettrica».

Il Comune non può certo offrire assistenza a tutti e i distacchi dell'acqua e della corrente sono all'ordine del giorno. Solo lo scorso dicembre l'ente ha liquidato 3500 euro per l'acquisto di libri a famiglie disagiate con minori a carico.