"Stalking religioso" a Minturno, dove da qualche mese la comunità parrocchiale locale, e in particolare il neo parroco don Luca Macera, si trovano a dover fare i conti con una quarantaseienne residente a Formia, ma originaria campana, che tutti i giorni frequenta le chiese del capoluogo.

Una presenza costante che va avanti da quando don Luca ha preso possesso della parrocchia, ma che ha già visto in più occasioni l'intervento dei Carabinieri. Domenica scorsa si è consumato l'ultimo episodio in ordine di tempo, con l'interruzione di una cerimonia di battesimo, che era in corso nella chiesa dell'Annunziata. La signora ha iniziato a disturbare, pretendendo di cantare e costringendo il parroco a interrompere, per qualche minuto, la cerimonia. Come se non bastasse, nel pomeriggio si è ripresentata presso la Cattedrale di San Pietro Apostolo, prima della funzione religiosa, e in questa occasione alcuni fedeli hanno cercato di dissuaderla a partecipare, per evitare che continuasse nella sua opera di disturbo. "Io sono il suo Gesù", avrebbe detto la donna che, non recedendo dal suo intento, ha costretto i parrocchiani a chiamare i Carabinieri della stazione di Minturno. 

Questi ultimi hanno raccolto una serie di elementi che, probabilmente, porteranno all'adozione di provvedimenti nei confronti di una persona che, purtroppo, dovrebbe essere seguita. Ed invece lei, tutti i giorni, prende il treno da Formia e scende alla stazione di Minturno-Scauri, da dove, a piedi, raggiunge la chiesa del capoluogo per partecipare alle funzioni religiose celebrate da don Luca Macera, il quale, dopo mesi durante i quali si sono registrati vari episodi, non riesce a svolgere con la dovuta serenità il suo compito. Anzi, in qualche circostanza, si è trovato di fronte la donna che afferma di dover proteggere il sacerdote. Una "protezione" che ha assunto livelli preoccupanti; nel giorno di Santa Lucia (durante il quale si celebra la fiera) la signora ha partecipato a tutte le funzioni religiose che si sono celebrate nella cattedrale di San Pietro. Va sottolineato che gli episodi di domenica scorsa, purtroppo, sono soltanto gli ultimi di una serie di fatti che, alcuni parrocchiani, hanno riferito agli uomini dell'Arma, i quali, probabilmente, in collaborazione con magistrati del Tribunale di Cassino, prenderanno dei provvedimenti, magari chiedendo anche l'emissione di qualche misura che, in qualche modo, ponga fine a quella che ieri qualcuno ha definito "persecuzione religiosa". La situazione è ormai insostenibile sia da parte del parroco sia da parte dei fedeli, i quali temono che la donna possa rendersi protagonista di altre "prodezze".