Gestione dei fondi per gli immigrati, in sette finiscono sotto indagine per associazione per delinquere finalizzata alla malversazione ai danni dello Stato. Cioè per l'ipotesi di aver usato fondi statali o comunitari destinati a opere di pubblico interesse per altri fini. E, in varia misura, anche per violazioni delle norme sull'immigrazione, tema a dir poco caldo dei nostri tempi.
A far tremare i polsi, però, non sono le contestazioni in sé. Sono i nomi "eccellenti" iscritti nel registro degli indagati, quelli su cui un'inchiesta a doppio binario - condotta da polizia e finanza, coordinati dal dottor Mattei - sta cercando di fare luce sulla corretta gestione dei fondi destinati ai profughi. Questione che ha generato ieri un vero e proprio terremoto, anche politico. Ad essere colpita in pieno, sebbene senza alcun legame né responsabilità, è anche la maggioranza dell'assise civica poiché tra gli indagati risulta anche l'attuale presidente del consiglio comunale, Dino Secondino, che con suo fratello (indagato per le medesime ipotesi) si interessano di case-rifugio per profughi tra le province di Frosinone e Caserta.
Insieme a loro, accanto a un'imprenditrice del Cassinate, a suo marito (che lavorano nell'ambito delle cooperative) e a un giovane in lizza nell'ultima tornata elettorale, anche l'ex sindaco Scittarelli, dell'area di centrodestra. Gli indagati negano ogni addebito. Alcuni di aver ricevuto persino la notifica per la richiesta di proroga. Si tratta di ulteriori sei mesi (dal 13 dicembre) per effettuare opportuni riscontri in grado di stabilire se ci siano le ipotizzate responsabilità oppure no a carico dei sette. Necessario chiarire, però, che non siamo nella fase della fine degli accertamenti, né che alcun avviso di conclusione delle indagini sia stato notificato: è una situazione tutta in divenire.
Anche per questo, nonostante la notizia dell'inchiesta sia "esplosa" ieri, la delicata vicenda rende necessaria una discrezione tale da consentire agli inquirenti di portare a termine il lavoro. Un lavoro certosino, che di certo avrà cristallizzato già alcuni elementi fondanti nei confronti delle persone sottoposte a indagine. E che potrebbe portare a individuare altre strade investigative e altri elementi da riscontrare.
Un doppio binario
Un'indagine del genere, affidata all'esperienza del dottor Mattei, non poteva che essere condotta se non a "binario doppio": quello su cui si sta muovendo la polizia del Commissariato di Cassino, coordinata dal vice questore Alessandro Tocco con particolare attenzione alla gestione e all'analisi dei flussi migratori. E quello, parallelo, percorso dagli uomini del Gruppo della Guardia di Finanza di Cassino, agli ordini del colonnello Massimiliano Fortino, pronti invece a valutare la trasparenza dei flussi finanziari legati ai fondi destinati all'accoglienza dei pro- fughi sul nostro territorio. Di certo, se la notifica della richiesta di proroga delle indagini non avesse reso pubblico l'atto su cui compaiono i sette nomi, ora la questione sarebbe ancora sepolta tra pile di verbali e matasse di accert menti.
Quando ieri la questione è "esplosa" fuori e dentro il palazzo comunale, fuori e dentro quello di giustizia, in molti hanno giurato che qualcosa era già nell'aria. E che era solo questione di tempo. A scandire, invece, quelli degli inquirenti sarà ora la proroga di sei mesi la cui scadenza è calcolabile per la metà di giugno.