Il nuovo stadio comunale città di Frosinone è stato intitolato al Cavalier Benito Stirpe. Il via libera ieri sera in consiglio comunale: 25 i voti favorevoli, tutti i presenti. Che l’argomento fosse prioritario lo si è capito immediatamente, quando è stata chiesta e ottenuta, all’unanimità, l’inversione dei punti all’ordine del giorno. Ma poi la discussione è andata avanti in modo altalenante: nessuna divisione sull’intitolazione, ma sulla paternità politica dell’opera i “distinguo” non sono mancati.
La cronaca della seduta
Il sindaco Nicola Ottaviani ha illustrato la delibera, dicendo: «È un’opera storica, destinata a caratterizzare la città del futuro. Chiedo la condivisione di tutti su questo. Quanto al Cavalier Benito Stirpe, che dire? Si tratta di un cittadino onorario del capoluogo, un grande visionario che ha saputo mettere in piedi e tramandare una grande compagine societaria ma anche familiare».
«Un uomo straordinario»: queste le parole usate dall’ex sindaco Domenico Marzi per ricordare Benito Stirpe. Ha detto Marzi: «Un uomo e un imprenditore di livello enorme, che ha saputo mettere in campo un modo di fare impresa che ha avuto grande riscontro nel Lazio, in Italia, nel mondo. Ma di lui ricorderò sempre il modo di seguire le partite, soprattutto in trasferta. Lo stadio è indubbiamente un successo: un argomento del quale si parla dal 1998, ma pure da prima. Però al sindaco Ottaviani voglio dire che non credo che le campagne elettorali si vincano o si perdano sullo stadio. Ma è un successo della città, indubbiamente».
Di successo della città ha parlato pure Danilo Magliocchetti (Forza Italia), per il quale «l’intitolazione a Benito Stirpe è un onore». Ma Magliocchetti ha pure sottolineato che «non tutte le forze politiche erano favorevoli alla realizzazione dello stadio». Provocando la reazione di Stefania Martini (Pd), che ha affermato: «Non è così, non è vero che il Pd era contro lo stadio». A quel punto però la miccia era stata accesa. Botta e risposta al vetriolo Magliocchetti-Martini. Quindi Adriano Piacentini, capogruppo di Forza Italia, ha detto: «Sullo stadio non si vinceranno le elezioni, ma si tratta comunque di un’opera fatta, risolta».
Successivamente si è sviluppata una polemica tra lo stesso Piacentini e Antonello Galassi (Pd), sempre sulla paternità politica dell’operazione-stadio. Nicola Ottaviani ha ripreso la parola, notando: «Il nuovo stadio avrà un valore di 20 milioni di euro. Il Comune ha fatto un investimento enorme, ma vorrei ricordare che tutto questo è stato possibile grazie al fatto che si è messo da parte l’originario project financing. È una vittoria di questo Comune, oltre che naturalmente del privato».
Per il resto, è stata ufficializzata la costituzione del gruppo di Area Popolare, del quale fanno parte Andrea Turriziani (che quindi ha lasciato il Pd) e Daniele Zaccheddu. Alla fine della seduta consiliare Turriziani e Zaccheddu sono andati a cena con Michele Marini e Antonello Galassi (Democrat). Per discutere di strategie elettorali. Il consiglio comunale ha poi approvato (16 voti favorevoli e 2 astenuti) il regolamento sull’imposta di pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni. Via libera pure (18 voti) all’approvazione del regolamento relativo alla definizione agevolata delle ingiunzioni di pagamento ex decreto legge n. 193 del 2016.