In città se ne parlava da mesi, da quando c’è stata l’ufficialità del suo arrivo. Finalmente ieri alle 18.30 nell’auditorium della biblioteca comunale di Ceccano si è tenuto l’atteso incontro con lo scrittore, poeta e traduttore Erri De Luca organizzato dalle associazioni culturali IndieGesta e Il centro del fiume. Per l’occasione l’autore napoletano ha presentato il suo ultimo libro “La natura esposta” edito da Feltrinelli, e a stento la piccola sala dell’Auditorium è riuscita a contenere le centinaia di persone che attendevano l’evento.

Del resto Erri De Luca è sempre stato un personaggio molto amato dal pubblico al di là delle sue opere, per il suo impegno sociale a favore delle popolazioni carcerarie e per il suo attivismo umanitario, oltre e soprattutto per la sua spiccata capacità di raccontare storie. E la presentazione del nuovo racconto “La natura esposta” è stata proprio questo, un incontro in cui l’autore ha raccontato una serie di storie di vita vissuta divertendosi e divertendo la numerosa platea. Le due ore sono letteralmente volate.

Dopo una simpatica ed eloquente presentazione personale, Erri De Luca comincia finalmente a parlare del suo nuovo libro, che, ci tiene a precisarlo, «è in vendita, non lo regalo».

«Io sono un frequentatore di scritture sacre, pur non essendo credente, - spiega - e ho deciso di scrivere questo racconto quando mi sono accorto, con grande disagio, che le crocifissioni avvenivano su corpi nudi. Forse è una cosa nota, ma io non ci avevo mai fatto caso. L’idea che fosse nudo, mi ha avvicinato di più a quel corpo, a quella sofferenza fisica. Quel corpo infatti ha subito questa umiliazione supplementare, quella di dover essere esposto, nudo, alla vista di tutti quanti». «Nello scrivere la mia storia, - continua - mi ha aiutato tanto anche il racconto di un mio amico scultore che si è trovato lui stesso a dover intervenire su un crocifisso nudo che era stato ricoperto da un panneggio, e gli avevano chiesto di recuperare la forma della scultura originale. La storia racconta proprio di un artigiano che deve mettere mano a questa statua che ha il panneggio addosso. La prima cosa di cui si accorge questo scultore è che quella statua ha freddo: è stata issata nuda a 800 metri sopra il livello del mare in una zona di Gerusalemme a marzo. Lo scultore se ne accorge toccando i piedi della statua, cosa che succede raramente con un crocifisso, che qualcuno lo tocchi intendo. Ed allora la prima cosa che fa è prendere un panno e coprirgli i piedi per riscaldare quel corpo. Un gesto insensato, ridicolo, ma è la sua prima reazione, che fa scatenare un sentimento di compassione in lui».

Mentre lo scrittore parla, la sala della biblioteca continua a riempirsi e a un certo punto c’è anche chi, con poco senso del pudore, interrompe il discorso di De Luca per far notare l’inadeguatezza della location scelta per l’evento. Polemica già affrontata alla vigilia dell’incontro da numerosi cittadini. Sarà lo stesso autore, con una serie di battute, a riportare la tranquillità e il sorriso in sala.

Come detto però, la presentazione di “La natura esposta” è stata anche molto altro. Il riferimento è alle tante storie raccontate dallo scrittore, storie di vita vissuta, raccontate come solo un grande oratore saprebbe fare. Il pubblico ne è catturato. E lo siamo anche noi. Forse la sala era piccola per un autore di questo calibro, sì, e ci dispiace davvero per chi ieri non ha potuto partecipare all’incontro. Emozionante. Unico. Divertente.

Foto Luisa Nieddu