Disperati che si “tuffano”, soprattutto nelle ore notturne, nei cassonetti, a caccia di vestiti usati. Da indossare, ma in alcuni casi anche da rivendere. Altri che rovistano tra i sacchetti lasciati ai piedi del contenitore. La scena, a Cassino come in altre città, è sempre la stessa: distese di scarpe, maglie, maglioni e t-shirt (scartati) a fare da cornice ai cassonetti gialli. E si scatenano le proteste dei residenti, ma non solo. Perché un servizio nato per aiutare i più poveri produce ogni giorno degrado. Una situazione diffusa ormai in tutti i quartieri della città martire. Nelle zone in cui si trovano i cassonetti gialli non ci sono né telecamere né controlli e, in molti casi, si tratta di luoghi poco frequentati.

Con il freddo delle ultime settimane le razzie nei cassonetti degli indumenti usati sono diventate più frequenti. Gente bisognosa in cerca di qualche abito più caldo, o di una giacca pesante. «La situazione - ha evidenziato un residente - non è più tollerabile, serve un piano per risolvere il problema». In centro come nelle frazioni, il fenomeno sembra essere sempre più diffuso. Basta farsi un tour in città per collezionare decine di fotografie che testimoniano questo fenomeno figlio della povertà e della disperazione di chi cerca uno scarto decente per vestirsi; di chi si “inventa” un’occupazione rubando gli abiti destinati ai poveri per rivenderli; ma anche della maleducazione
e dell’inciviltà: perché insieme ai capi d’abbigliamento, all’interno dei sacchetti si trova un po’ di tutto. Infatti, a volte c’è chi aggira la raccolta differenziata gettando nei cassonetti gialli anche il materiale destinato al contenitore dell’indifferenziata. 

«Il servizio è bello e ha una finalità lodevole. Ma così non si può andare avanti - ha continuato una signora - l’amministrazione potrebbe
provare a cambiare i cassonetti con altri modelli per impedire queste “irruzioni”. C’è anche il rischio che qualcuno possa farsi male, restando incastrato nel meccanismo interno dei cassonetti. Sicuramente sarebbe giusto fare qualche controllo in più».