«Vale la pena ribadire che il canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche (Cosap) non è stato mai abolito ma soltanto sospeso. E siccome per alcune annualità si è vicini alla prescrizione quinquennale, l’Amministrazione Provinciale ha dovuto procedere lungo la strada di mettere il dovuto all’incasso, come si dice in gergo tecnico». Così il presidente della Provincia Antonio Pompeo. Nel dicembre scorso l’ente di piazza Gramsci ha richiesto il recupero delle annualità 2011 e 2012. «Per tali annualità - come si legge in un prospetto riepilogativo della stessa Provincia, sono esentati dal pagamento soltanto i contribuenti con accessi per uso civile abitazione, invece sono interessati al pagamento le attività commerciali».

Per il 2011 e 2012, quindi, gli avvisi inviati sono stati 1.100 per ciascun anno. Tra dodici mesi, invece, la Provincia ha intenzione di chiedere il pagamento del 2013 e del 2014. Per entrambe le annualità pagheranno tutti i contribuenti, sia quelli delle abitazioni civili che delle attività produttive. Il che vuol dire che tra dodici mesi dovrebbero essere inviate circa 30.000 cartelle, per ciascun anno.Una somma non indifferente da incassare, anche se al momento è impossibile fare dei conti precisi. Va detto, però, che il costo della Cosap è di 10,37 euro a metro lineare per quanto riguarda le civili abitazioni e di 26 euro a metro lineare per le attività produttive. Antonio Pompeo rileva: «La tassa per occupazione di aree e spazi pubblici, poi trasformata in canone, fu sospesa a partire dal 2010. L’iniziativa fu dell’allora presidente Antonello Iannarilli. Ma, ripeto: parliamo di sospensione, non di abolizione. È evidente che siamo dovuti intervenire, altrimenti ci sarebbero state delle responsabilità contabili».

Due anni fa si effettuarono alcuni calcoli su poco più di 13.000 accessi alle abitazioni civili. Si parlava allora di oltre 54.000 metri lineari, con un possibile incasso di 800.000 euro all’anno. Ma è chiaro che, essendo le previsioni per il prossimo anno di 30.000 cartelle, quei numeri vanno almeno raddoppiati. Per quanto riguarda le attività produttive, sempre secondo le cifre ipotizzate nel 2015, il riferimento era di 135.000 euro all’anno. Si tratta di somme importanti per un ente come la Provincia, alle prese con enormi tagli di risorse. Proprio Antonio Pompeo, a proposito dell’ultimo bilancio della Provincia, ha detto: «Abbiamo garantito tutti i servizi, messo in sicurezza le casse dell’ente e salvaguardato il personale. La Provincia di Frosinone è stata l’unica del Lazio a non avere avuto esuberi. Abbiamo ridotto le spese di gestione, degli affitti degli immobili, del parco auto, del personale dirigenziale e di staff. Abbiamo messo a disposizione dell’ufficio scolastico provinciale la nuova sede dopo trent’anni. Abbiamo messo in liquidazione la Sif e l’Adf, recuperato risorse per la tutela dell’ambiente, sia per la raccolta differenziata, oltre 16 milioni di euro, che per la salvaguardia della qualità dell’aria. Il tutto senza aumentare le imposte ai cittadini. Per quanto riguarda la Cosap, non mi stancherò mai di ripeterlo: non c’è stata mai abolizione, ma soltanto sospensione».