Ci sono storie di povertà e disperazione, quelle a cui assistiamo quasi ogni giorno, a volte con scarsa attenzione, che ci colpiscono più di altre. Perché toccano sfere che mai avremmo pensato di dover annullare. Forse è per questo che la storia di Maria (nome di fantasia) residente nel Cassinate, ma originaria del Sud Italia, troppo povera persino per raggiungere il suo paese d'origine per il funerale della madre, non può lasciare indifferenti. La donna, che vive una situazione di estrema difficoltà, non avrebbe mai potuto salire sul treno diretto a casa se non fosse stato per la generosità della parrocchia di San Giovanni. Solo in questo modo è uscita dalla gabbia di dolore e disperazione che la attanagliava. Ha acquistato, grazie a un gesto di grande umanità, il biglietto per lei e suo figlio, potendo offrire l'ultimo saluto alla madre.

La storia di Maria, però, non è l'unica. A Cassino e nel Cassinate le parrocchie, vere termometri della situazione di assoluta indigenza in cui versano un numero crescente di nuclei familiari, fanno del loro meglio per dare una risposta concreta a situazioni al limite. Nella sola parrocchia di San Giovanni le famiglie da assistere, quelle in elenco, sono ottanta. Nelle altre l'incidenza è più o meno la stessa. E in questo periodo in cui il sostegno del Banco Alimentare è bloccato per questioni burocratiche che vedono tempi di distribuzione dettati direttamente dall'Europa il peso da sostenere è sproporzionato. Da fine gennaio, però, tutto dovrebbe rientrare alla normalità. Così le parrocchie, le prime forme di assistenza sul territorio, fanno rete. Organizzano raccolte straordinarie, cercano di portare un conforto anche laddove, per vergogna, le persone in difficoltà non denunciano, non chiedono nulla.

I viaggi della carità

Negli ultimi mesi gli operatori hanno messo in evidenza anche un altro importante fenomeno direttamente collegato all'acuirsi della crisi che mai come in questo momento non accenna a rientrare. Famiglie del Cassinate o del vicino pontecorvese, con sempre maggiore frequenza, raggiungono le parrocchie cassinati chiedendo beni di prima necessità, consapevoli della importante presenza della Caritas. Un fenomeno, quello dei viaggi della carità, finora quasi sconosciuto. Quando bussano alle porte dei sacerdoti chiedono pasta, latte, zucchero: solo ciò che occorre per andare avanti. A volte, però, la vergogna è così forte da rendere l'individuazione delle persone bisognose molto difficile. Anche in casi simili, però, fondamentale risulta il ruolo di vicini e conoscenti: proprio in questo modo è stato possibile alcuni giorni fa aiutare un'anziana di Cassino a cui è stato staccato il gas, nel bel mezzo di un inverno tra i più rigidi dell'ultimo decennio. Gli operatori hanno potuto così acquistare due bombole di gas con cui consentire alla signora di riscaldarsi e mangiare.