L'incidente
22.12.2025 - 15:00
Un incidente insolito si è verificato sabato sera, intorno alle 22, sulla strada statale Sora-Avezzano, all’altezza del km 27, nei pressi dell’uscita “Le Rosce”. Un veicolo in transito, seguito da un altro, hanno investito un orso bruno marsicano maschio, dell’età di 4-6 anni, che probabilmente è morto sul colpo per il trauma subito. Il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, dove vive la specie protetta, è stato informato del triste episodio dalla centrale operativa dei carabinieri di Tagliacozzo che, in assenza di altri veterinari, hanno fatto ricorso all’equipe dello stesso Parco. Giunti sul posto dopo circa 45 minuti, visto che il luogo dell’incidente si trova in un territorio distante dal Pnalm ed esterno all’Area contigua, la veterinaria dell’ente ha certificato la morte del povero plantigrado, probabilmente a causa di un trauma cranico. La carcassa dell’orso è stata rimossa e trasferita presso la sede del Parco a Pescasseroli, da dove verrà trasportata successivamente all’Istituto Zooprofilattico di Teramo per la necroscopia e gli accertamenti del caso. Sulla dinamica del sinistro. che ha coinvolto almeno due veicoli, stanno indagando i carabinieri della compagnia di Tagliacozzo. Fortunatamente non ci sono stati feriti gravi, anche se il conducente alla guida di uno dei mezzi ha riportato un trauma a una spalla, in seguito al quale si sarebbe recato presso un ospedale per accertamenti.
L’auspicio è che almeno l’automobilista non abbia riportato nulla di grave. L’episodio si aggiunge a una serie di incidenti già lunga e che, ancora una volta, richiama la complessità della convivenza tra fauna selvatica, infrastrutture come strade, superstrade o autostrade e territori abitati. In proposito, è intervenuta ieri l’associazione “Wilderness”: «Stanno impedendo all’orso di mangiare ostinandosi a pretendere che si cibi solo di faggiola, cicoria selvatica, qualche mela selvatica e qualche carogna di cervo ucciso dai lupi, ed ecco che l’orso si allontana sempre più superando strade, ferrovie e autostrade alla ricerca di quel cibo antropogenico che non trova più dalle sue antiche parti. E allora, ci dobbiamo ancora meravigliare se ogni tanto qualche esemplare viene investito lungo il reticolo di strade che sezionano l’Appennino?».
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