Frosinone
20.12.2025 - 11:00
Ragazzo sedicenne rifiuta il matrimonio combinato e fugge di casa, rinviati a giudizio la madre e il compagno di lei.
La coppia è accusata di maltrattamenti in famiglia e tentativo di costrizione al matrimonio. Secondo le accuse, i due, entrambi di 42 anni, avrebbero maltrattato il ragazzo combinando il matrimonio, «secondo le loro tradizioni culturali e familiari» recita il capo d’imputazione. In occasione di un viaggio compiuto in Polonia la ragazza era arrivata a Frosinone e così Marco era stato costretto dai familiari a vivere con lei, nonostante lui manifestasse la propria contrarietà al matrimonio. Marco - stando alle accuse - veniva percosso dall’uomo e di fatto costretto a subire forti limitazioni alla possibilità di uscire, frequentare gli amici o altre ragazze e persone estranee al nucleo familiare. Anzi, gli imputati sono accusati anche di avergli prospettato di abbandonare la scuola per andare a lavorare e di averlo pressato perché mettesse al mondo un figlio con la giovane polacca. Una situazione che, a un certo punto, Marco non ha più sopportato ed è andato via di casa.
Dato che, nel frattempo, era stata sospesa la potestà genitoriale agli imputati, mentre Marco era stato collocato in parrocchia, è iniziata un’attività di atti persecutori nei confronti del sacerdote, che, a sua volta, si è costituito parte civile attraverso l’avvocato Marta Campoli. Il religioso ha denunciato innumerevoli chiamate, messaggi volgari, minacce anche di violenza sessuale e di ucciderlo nonché di diffondere notizie false sul proprio conto per offenderne la diginità. In pratica la donna imputava al sacerdote la responsabilità dell’allontanamento del figlio. Secondo le accuse, le minacce si erano fatte talmente pressanti al punto da minacciare il parroco di irrompere in chiesa durante la messa per infangarlo. E così, il religioso era stato costretto a prendere delle precauzioni per non rimanere da solo in canonica. La sola madre di Marco, invece, è accusata anche del reato di diffamazione per avere offeso la reputazione del parroco in presenza di più persone in differenti occasioni, pronucniando anche frasi offensivi verso i preti.
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