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La presentazione

Un anno con i carabinieri, i nostri eroi quotidiani

Il tema scelto per l’edizione 2026 del calendario storico è un omaggio a tutte le donne e a tutti gli uomini dell’Arma

Un anno con i carabinieri, i nostri eroi quotidiani

È atteso ogni anno e molti non vedono l’ora di tenerlo custodito nelle abitazioni, nei luoghi di lavoro o di ritrovo, quasi a testimonianza del fatto che “in ogni famiglia c’è un carabiniere”, una figura che lavora quotidianamente a servizio dei cittadini, a tutela della legalità e della sicurezza. Sono “eroi quotidiani”. E il tema scelto per l’edizione 2026 del calendario storico dei carabinieri, è proprio un omaggio a tutte le donne e a tutti gli uomini dell’Arma che, ogni giorno, operano silenziosamente al servizio del Paese, nelle città e nei piccoli comuni, in Italia e all’ estero. Ieri mattina, all’auditorium Parco della Musica di Roma, il Comandante Generale dell’Arma dei carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo, alla presenza del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha presentato, il calendario storico dell’Arma dei carabinieri – edizione 2026.

La presentazione è avvenuta anche nei comandi di diverse città d’Italia, tra cui Frosinone. Il calendario è stato presentato dal comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Gabriele Mattioli. Giunto alla 93ª edizione, il calendario storico si conferma uno dei prodotti editoriali più apprezzati e collezionati: oltre 1.200.000 copie stampate, traduzione in otto lingue – inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese e arabo – e versioni anche in sardo e friulano. Diffuso in scuole, uffici e famiglie, il calendario è da decenni un simbolo di identità e memoria collettiva, capace di unire generazioni diverse e di rinnovare, anno dopo anno, il legame profondo tra l’Arma e il Paese. Con le sue tavole d’arte e i suoi racconti di vita reale, rinnova un messaggio di fiducia, autorevolezza, solidarietà e spirito di servizio: la certezza che, anche nei momenti più difficili, “accanto ad ogni cittadino c’è un carabiniere”.

Il tema scelto per l’edizione 2026 è “Eroi quotidiani”.

Attraverso un linguaggio che unisce arte e letteratura, il calendario racconta il volto umano dell’Arma e la sua vicinanza alle comunità. Un racconto di impegno e speranza: nell’introduzione al calendario, il comandante generale invita a guardare al nuovo anno con fiducia e responsabilità, ricordando che “a chi fa progetti di vita, non di morte, dedichiamo il calendario.
A loro offriamo il costante impegno, l’incessante dedizione, in una parola la cura”. Le tavole, realizzate dall’artista René (Luigi Valeno), maestro della nuova Pop Art italiana, rappresentano con uno stile vivace e luminoso i carabinieri protagonisti della vita quotidiana del Paese. Ogni immagine mostra uomini e donne dell’Arma nel pieno del loro servizio – tra la gente, nei centri urbani, nei paesaggi naturali e nei luoghi simbolo della cultura italiana – restituendo un’idea di presenza costante, dedizione e vicinanza al Paese. Le opere di René trasformano così il linguaggio della Pop Art in un omaggio alla quotidianità dei carabinieri, celebrandone l’impegno, la professionalità e lo spirito di umanità che da sempre ne contraddistinguono la missione.
I testi che accompagnano le diciannove tavole, affidati ancora una volta alla penna di Maurizio De Giovanni, costituiscono un racconto unitario, sviluppato attraverso la lettera di un giovane carabiniere, appena arruolato, che racconta ai suoi genitori le ragioni della sua scelta e l’esempio che ne trae.

In essa il militare, con voce sincera e partecipe, narra episodi di generosità, slancio e altruismo che riassumono le difficoltà e le soddisfazioni di una scelta di vita fondata sul servizio al prossimo e alla nazione e le responsabilità di questa missione.
Le parole del giovane, intrise di entusiasmo e di rispetto per la divisa, si intrecciano con episodi di altruismo e coraggio tratti dalla quotidianità, restituendo un mosaico di umanità e dedizione. Ogni tavola è così associata a un momento di crescita personale e professionale: un salvataggio, un gesto di solidarietà, una presenza discreta accanto a chi soffre, un’azione che riafferma la missione dei carabinieri come presidio di legalità e vicinanza alla popolazione. I testi diventano un viaggio nel cuore dell’istituzione, un percorso che racconta non solo il mestiere del carabiniere ma anche la dimensione umana di chi lo interpreta. Il filo conduttore è la cura, intesa come dedizione quotidiana e silenziosa verso il prossimo. Le storie del giovane carabiniere si trasformano così in un dialogo affettuoso e morale con i suoi genitori, ma anche in un messaggio universale ai cittadini, un invito a credere nella bontà, nel coraggio e nella forza discreta di chi serve lo Stato con passione e onore. In ciascuna tavola, la parola si unisce all’immagine per esaltare il senso profondo della divisa: essere accanto a chi ha bisogno, in ogni circostanza, come autentici “eroi quotidiani”.

La prefazione, firmata da Aldo Cazzullo, offre uno sguardo storico e valoriale sull’Arma, ricordando come i carabinieri, nati nel 1814, abbiano attraversato la storia d’Italia fino a oggi, protagonisti dei momenti fondativi della nazione – dal Risorgimento alla Resistenza, fino alla modernità – rappresentando un simbolo di unità e sacrificio. Ed è a quei carabinieri, che hanno pagato con la propria vita, che rivolge un commosso pensiero e ringraziamento. La postfazione, affidata allo scrittore e giornalista Massimo Lugli, racconta un episodio vissuto in prima persona che diventa emblema della missione dei carabinieri: la prontezza, il coraggio e la naturalezza con cui, anche nei gesti più quotidiani, sanno donare sicurezza e conforto ai cittadini.
La tavola del mese di novembre, attraverso la rappresentazione di un militare per ciascuna Forza Armata, è dedicata alla “Difesa” e ai suoi valori. La scelta del mese coincide con la ricorrenza della “Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate”, che si celebra il 4 novembre, quest’anno suggellata dalla cerimonia nella città di Ancona.

L’agenda 2026

Insieme al calendario storico, è stata presentata ieri mattina l’Agenda 2026, che condivide lo stesso tema e la stessa ispirazione.
A impreziosire l’apertura di ogni singolo mese, i brevi racconti e le note storiche di de Giovanni che risaltano gli “eroi quotidiani” delle nostre comunità: carabinieri che, con naturalezza e dedizione, si fanno prossimi a chi vive momenti di difficoltà.
L’offerta editoriale comprende poi il calendario da tavolo, dedicato al tema “I carabinieri nello sport”. Un viaggio attraverso testi e immagini degli atleti dell’Arma che si sono distinti nelle rispettive discipline, valorizzando non solo i risultati sportivi, ma anche i comportamenti esemplari e l’impegno dell’Arma nella promozione dei valori autentici, come: disciplina, lealtà, spirito di squadra.
Un modo per ricordare e celebrare i successi del Centro Sportivo Carabinieri, fondato nel 1964, che ha formato atleti di fama internazionale e olimpionici di numerose discipline. Infine il Planning da tavolo, dedicato a “I Reparti a Cavallo dell’Arma”, centri di eccellenza e simbolo di eleganza e disciplina. Le immagini e i testi raccontano la storia e l’attualità dei reparti montati, che rappresentano ancora oggi un tratto distintivo dell’Istituzione, unendo stile, efficienza e contatto diretto con i cittadini, nel solco della secolare tradizione equestre dei carabinieri.

Il commento del colonnello

«Il tema dell’edizione 2006 del calendario è carabinieri eroi quotidiani – ha sottolineato ieri nella conferenza stampa di presentazione il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Gabriele Mattioli – Ogni mese viene raccontata una storia di attività che i carabinieri pongono in essere sul territorio ma che sono vicino al cittadino. Sono gli eroi moderni, quelli che la mattina non mettono un vestito con il mantello, ma indossano la divisa e nel loro servizio aiutano la gente. Il messaggio che vuole dare il comandante generale, Salvatore Luongo, è anche un messaggio di speranza. Dobbiamo guardare al futuro con positività. Il comandante generale richiama tutte quelle persone che la mattina si alzano per andare a lavorare, che risparmiano qualcosa del loro stipendio per lasciare ai loro cari. Questo il messaggio di speranza e fiducia – ha aggiunto il colonnello Mattioli – perché c’è tanta gente che fa progetti di vita e non progetti di morte».

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