Il processo
06.11.2025 - 10:00
Incendio a Pianeta outlet, arriva la condanna a tre anni, tre mesi e 10 giorni. Ieri, il gup del tribunale di Frosinone, con il rito abbreviato, ha pronunciato la sentenza nei confronti di Iva Mazzocchi, 47 anni, di Frosinone, l’uomo arrestato dalla squadra mobile di Frosinone con l’accusa di aver appiccato l’incendio al negozio che aveva appena aperto all’altezza del casello autostradale del capoluogo. Il pm Rossella Ricca aveva chiesto al gup Fiammetta Palmieri tre anni e un mese. L’uomo, che è difeso dall’avvocato Giorgio Picchi, si trova agli arresti domiciliari. Le motivazioni saranno rese note in 90 giorni, dopo di che la difesa deciderà se proporre appello o se rinunciarvi, ottenendo così un ulteriore sconto di un sesto sulla pena. I titolari di Pianeta outlet si sono costituiti parte civile con l’avvocato Dino Lucchetti, ottenendo il risarcimento dei danni da liquidare in sede civile e le spese legali. Un modo anche per dare un segnale.
A carico di Mazzocchi, la procura aveva chiesto il giudizio immediato, al che la difesa aveva optato per il rito abbreviato. L’uomo era stato arrestato il 22 novembre 2024 dagli agenti della squadra mobile, diretti dal commissario capo Angelo Longo. Il quarantasettenne è accusato dell’incendio, che all’alba del 16 novembre scorso, ha devastato il negozio aperto giusto cinque giorni prima. E che è stato costretto a chiudere i battenti nel capoluogo ciociaro. Gli uomini della polizia, coordinati dal sostituto procuratore Rossella Ricca, hanno ricostruito l’incendio partendo dalla videosorveglianza interna dell’outlet. Dalle immagini, infatti, si intravedeva un uomo, vestito di nero, con il volto coperto da un cappellino che, dopo aver mandato in frantumi il vetro di un ingresso laterale del complesso, lanciava un ordigno incendiario. Le fiamme si propagavano immediatamente tanto che lo stesso veniva in parte investito dal ritorno di fiamma. I danni sono stati ingenti, nonostante l’intervento dei vigili del fuoco. I locali, ristrutturati dopo anni per l’occasione, e la merce sono andati completamente distrutti.
Risalendo al possibile percorso dell’attentatore, la squadra mobile ha acquisito anche le immagini delle telecamere della zona. E, infatti, decisive sono risultate alcune immagini nei pressi dell’outlet e nella zona dello Scalo. La polizia, dopo aver comparato i filmati acquisiti dai sistemi di vigilanza pubblica e privata, è giunta all’identificazione del sospettato. A quel punto, a casa dell’indagato è stata effettuata una perquisizione, all’esito della quale sono stati sequestrati gli abiti che si suppone siano stati utilizzati la sera dell’incendio. Quando l’uomo ha capito quanto stava succedendo ha tentato di fuggire, ma è stato prontamente bloccato. Ed è finito in carcere. Dopo alcuni mesi ha poi ottenuto i domiciliari. Secondo le accuse, ci sarebbe stato un primo tentativo di incendiare il locale tra l’11 e il 12 novembre 2024. Ovvero nella notte successiva all’apertura, avvenuta domenica 10 novembre. Il primo tentativo non sarebbe andato a buon fine per l’intervento della vigilanza privata che avrebbe scongiurato il fatto. In occasione della convalida del fermo, davanti al giudice Mazzocchi si era avvalso della facoltà di non rispondere. Da allora, gli accertamenti degli invetsigatori si sono concentrati nell’individuare gli eventuali mandanti dell’incendio. Rimasti al momento ignoti.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione