Trasporto pubblico
28.10.2025 - 08:31
L’obiettivo che si è dato poco più di un anno fa, quando ad agosto ha preso in mano le redini di Cotral Spa, è quello di avvicinare il più possibile l’azienda ai suoi utenti, alle loro necessità, alle esigenze che cambiano. Un impegno non da poco, considerati gli oltre 300.000 passeggeri trasportati ogni giorno, con 8.200 corse da e per 376 comuni del Lazio. In pochi mesi il nuovo presidente di Cotral, Manolo Cipolla, ha già incassato importanti risultati. E molti altri li ha posti nel mirino, specialmente per le province del Basso Lazio. Lo abbiamo intervistato.
Fino a non molto tempo fa Cotral era considerato un “carrozzone”, ora si sta strutturando e si muove come una vera azienda. Come procede questa trasformazione e che vantaggi sta dando?
«Al mio rientro in Cotral ho trovato un’azienda cambiata rispetto a quando l’avevo lasciata. Soprattutto per quanto riguarda la flotta dei bus, con un parco circolante molto migliorato: da un’età media di 15 anni siamo arrivati a 8, in linea con la media europea. Cotral e la Regione Lazio hanno fatto ingenti investimenti sul parco circolante e io cerco di migliorare ulteriormente la nostra flotta. In un anno abbiamo immesso 125 nuovi autobus e sono in corso due gare molto importanti per rinnovare il nostro parco bipiano. E poi la gara per acquistare altri 50 bus grandi e 20 corti, che ci aiutano molto nei piccoli centri».
Restano criticità per il trasporto degli studenti, che chiedono più corse e una migliore conciliazione degli orari scolastici. Che impegni può prendere in proposito?
«Tra gli studenti abbiamo un’utenza molto vasta e il quadro è complesso. Cotral ha comunque raggiunto un livello di affidabilità elevato, siamo tra le aziende italiane ed europee più puntuali. Una risposta efficace alle difficoltà ancora esistenti la daranno i bacini che conferiranno una maggiore omogeneità rispetto al trasporto pubblico locale nei singoli comuni. Quanto alla questione degli orari scolastici, noi ce la mettiamo tutta e facciamo tanta fatica. Occorre un dialogo migliore con le scuole. Con l’autonomia scolastica ogni preside fa un po’ come vuole; noi usciamo con 1.500 bus per coprire tre fasce orarie diverse, è inevitabile che ci siano ragazzi che arrivano troppo presto o troppo tardi a scuola. Ci vorrebbe un coordinamento migliore con i dirigenti scolastici».
Cotral sta investendo molto anche sui depositi, costruendone di nuovi come a Monterotondo e a Valentano, ammodernando quelli esistenti e progettandone altri (Subiaco, Castel Madama, Castel Gandolfo e Segni-Colleferro). Perché questo sforzo? Qual è l’obiettivo?
«Stiamo investendo molto e lo faremo ancora. L’obiettivo è quello di avere gli attuali 42 depositi tutti di proprietà. Abbiamo inaugurato pochi mesi fa i depositi di Monterotondo e di Valentano, con impianti fotovoltaici, recupero delle acque reflue, nuovi depuratori e locali per il lavaggio. Stiamo gettando il cuore oltre l’ostacolo. Come per il grande capolinea di Saxa Rubra, dove investiremo 1,5 milioni di euro per una riqualificazione senza precedenti. Inoltre è partito il cantiere del nuovo deposito di Subiaco, un’operazione da 7 milioni, e stiamo per realizzarne un altro a Castel Madama, mentre stiamo rivedendo la progettazione per il centro polidirezionale di Castel Gandolfo. Infine un hub intermodale a Rieti».
E per il Lazio meridionale?
«Quando sono arrivato ho notato uno squilibrio nel servizio che privilegia la zona centrale e quella Nord della regione. Perciò ho voluto potenziare i servizi a Latina e Frosinone. Abbiamo firmato un protocollo d’intesa con il Comune di Latina per riqualificare il capolinea e metterlo in sicurezza; abbiamo avanzato una manifestazione d’interesse per Terracina per fare un nuovo deposito con 1,5 milioni di fondi. Siamo invece alla seconda manifestazione d’interesse per l’acquisto del nuovo deposito a Velletri. E poi stiamo facendo una cosa molto importante per servire meglio la provincia di Frosinone con il nuovo hub di Segni-Colleferro. La conferenza dei servizi si chiuderà a dicembre, con un investimento di 2,5 milioni. Sarà importante per tutta l’area e per il Sud del Lazio. Per aumentare la capienza del deposito di Sora e metterlo in sicurezza abbiamo stanziato un milione. E a Villa Santa Lucia abbiamo lanciato una manifestazione d’interesse da 1,2 milioni per un nuovo deposito. E poi tante altre cose che vogliamo fare: con il piano industriale 2025-2027 spenderemo 25 milioni di euro».
Siete fortemente impegnati nella transizione ecologica, con l’incremento della flotta alimentata a gas e da ultimo anche con i bus elettrici. Qual è l’obiettivo finale e in che tempi Cotral conta di raggiungerlo?
«A differenza del trasporto urbano, per quello extraurbano il salto nell’elettrico è più complesso. Stiamo implementando i bus Euro 6 a basse emissioni e puntiamo molto sull’alimentazione a metano, con i centri di rifornimento in via di realizzazione nei capoluoghi di provincia e a Genazzano. Il percorso suburbano è più adatto all’elettrico, cominceremo a sperimentare la novità nell’area di Monterotondo, dove patiremo con i primi 15 bus elettrici».
Quanto pesa il potenziamento delle infrastrutture stradali, come la Cisterna-Valmontone e la Roma-Latina, sullo sviluppo del vostro servizio?
«Dove il traffico si decongestiona ci sono orari più puntuali e un servizio migliore. Dunque queste grandi opere ci darebbero senz’altro un grosso aiuto. Intanto si sta procedendo con il raddoppio della linea ferroviaria Lunghezza-Bagno di Tivoli. E poi tutti i lavori di potenziamento delle stazioni ferroviarie, come Guidonia che diventerà un hub intermodale fra treni, bus Cotral e i collegamenti locali».
Lei punta molto sulla intermodalità...
«Sì. Cotral sta facendo quello che ancora nessuno ha fatto: abbiamo iniziato a mettere a terra la vera intermodalità con Ferrovie dello Stato. L’obiettivo è consentire agli utenti di prendere un solo biglietto per lo scambio tra ferro, gomma e per l’ultimo miglio che porta gli utenti a destinazione. Non è più accettabile che un passeggero che prende tre mezzi debba avere tre biglietti diversi. Stiamo sperimentando questa novità a Sabaudia e i dati raccolti finora sono molto interessanti».
Veniamo al problema dei piccoli paesi, specialmente nelle aree interne e montane. I sindaci invocano un aumento delle corse per non restare isolati. Un servizio antieconomico per Cotral, vista la scarsa utenza, ma essenziale per i cittadini. Che si sente di dire in proposito?
«Dico che per i piccoli centri il Cotral c’era, c’è e ci sarà. Da qui a breve il trasporto pubblico locale del Lazio vivrà un cambiamento strutturale importante con l’avvento delle unità di rete. La Regione Lazio curerà la regia insieme a Cotral e Astral. È un cambiamento epocale che si sta facendo solo nel Lazio. Se ne parla da anni, ma ora questa riforma sta per diventare realtà».
Una nota dolente è quella della sicurezza del personale. Pochi giorni fa ad Anagni l’ultima aggressione a un controllore. E i casi si moltiplicano. La considera un’emergenza? Come si sta muovendo la società?
«La considero più che un’emergenza. Su questo tema sono molto sensibile. Non è possibile che una persona che lavora torni a casa con i lividi, se gli va bene. Credo di aver già fatto tanto, ma non basta. Abbiamo firmato un protocollo d’intesa con il prefetto di Roma Giannini, con il sindaco Gualtieri e con il presidente Rocca. Siamo gli unici in Italia ad avere le bodycam in tutti i bacini. Il personale è stato formato e abbiamo riconosciuto ai dipendenti anche un addendum contrattuale. Inoltre ci costituiamo parte civile per tutti i casi di aggressione e presto adotteremo il “panic button” collegato direttamente al numero d’emergenza 112. Mi rammarica fortemente che la maggior parte delle aggressioni siano opera di persone che non hanno nulla da perdere e che non possono essere aggredite pecuniariamente. Mi auguro che, anche grazie a una maggiore presenza delle forze dell’ordine a bordo di pullman e treni, questi episodi avvengano sempre più raramente».
Cotral è impegnato anche nel processo di digitalizzazione dei servizi. Quali sviluppi ci saranno in questo campo?
«Le novità sono parecchie, sia interne che esterne all’azienda. Stiamo calando un cospicuo investimento sul programma informatico dell’azienda. Quando sono arrivato abbiamo creato un sito che ha dato un volto nuovo all’azienda, lo stiamo potenziando per arrivare ancora più agevolmente all’utenza. Dobbiamo implementare la nostra attività sull’app e sui social ed è ciò che faremo. Nei primi mesi del 2026 avremo una nuova app Cotral con molte funzionalità in più. Ad esempio un sistema di bigliettazione innovativo che credo le altre aziende di trasporto ci copieranno. L’obiettivo è la dematerializzazione dei biglietti e delle tessere. Con pacchetti che i componenti della stessa famiglia possono condividere».
Studenti e lavoratori che vanno a Roma: avete introdotto due nuove corse da Sora per Tiburtina e e per Anagnina. Con che risultati?
«Devo dire che la sperimentazione sta andando benissimo. I risultati sono ottimi. Addirittura il lunedì e il venerdì utilizziamo bus a due piani per soddisfare la richiesta».
La scorsa estate Cotral ha sperimentato il collegamento Frosinone-Terracina per consentire a ragazzi e famiglie di fare una gita al mare. Com’è andata? Diventerà un collegamento fisso?
«Da tanti anni Cotral non garantiva le cosiddette “linee-mare”. Quest’anno abbiamo sperimentato un paio di lineecon buoni risultati, specialmente a Frosinone, con il bus sempre pieno e molte volte abbiamo dovuto far anche il bis. Dove recepisco che c’è un’affluenza del genere vorrei riproporla per il prossimo anno e realizzarne anche altre. Ma dobbiamo valutare la situazione con le nuove unità di rete».
Le sollecitazioni dei sindaci non mancano. Tutti chiedono più corse e più mezzi.
«Ne riceviamo tutti i giorni da sindaci, comitati di pendolari e dai singoli utenti. Le studiamo tutte, una per una. A volte ci danno spunti importanti per trovare la soluzione al problema segnalato. Prendiamo in carico queste istanze e spesso riusciamo a risolvere le criticità».
Qual è il grado di soddisfazione degli utenti?
«Cotral ha un livello di soddisfazione molto elevato. E dunque, essendo così alto, basta una corsa fuori servizio per avere cento lamentele. Si può sempre migliorare, per questo vogliamo stare vicino all’utenza che con il biglietto paga anche gli stipendi dei dipendenti».
Lei è anche nel Cda di Rfi. Che ne dice del progetto della fermata della linea Tav in Ciociaria? Lo ritiene possibile?
«La richiesta del presidente Rocca, del sindaco di Frosinone e dei parlamentari locali è importante. Dico, però, che per fare un’opera del genere servono fondi e tempi che per le infrastrutture ferroviarie non sono brevi. Servono risposte serie, vere: bisogna metterci i soldi e progettare. Altrimenti si rischia che resti solo una buona intenzione».