Serena Mollicone

Terminata la prima udienza dell'appello bis

Tersigni fulcro di contestazioni accese. Appuntamento al 19 novembre, quando la Corte d'appello bis renderà nota la decisione sui testimoni da citare

Serena Mollicone, si torna in aula tra poco

ORE 13:30 - La prima udienza dell'appello bis è appena finita. Un'udienza complessa con toni accesi soprattutto sulla possibilità di inserire Tersigni come testimone e su quella di ascoltare Belli. Tersigni in particolare è stato fulcro di contestazioni molto animate. Un confronto a momenti teso. Tra le novità la richiesta di una nuova perizia sul pugno del maresciallo Franco Mottola sulla porta, ritenuta dalla procura l'arma del delitto. Pugno che lo stesso ammise di aver tirato dopo una lite con Marco. Il 19 novembre la Corte d'appello bis renderà nota la decisione sui testimoni da citare, che al momento porterebbero, visto il numero, a una vera rinnovazione dell'istruttoria. Poi ancora il 17 dicembre.

ORE 10:55 - Sarà una udienza dedicata alla valutazione della scelta dei testimoni. «A novembre comunicheremo le scelte. Una Corte applicata che proverà a stabilire due, tre udienze al mese, per arrivare alla sentenza in primavera» ha spiegato il presidente Galileo D'Agostino. Poi ha passato la parola al pg che sta presentando le proprie considerazioni sulla possibilità di risentire alcuni testi e di sentirne altri mai ascoltati. Teste chiave, nelle richieste, il luogotenente Tersigni da ascoltare non come teste di Pg ma coma amico. «Un processo complesso, credo sia necessario risentire alcuni testimoni per arrivare alla decisione, valutando la attendibilità degli stessi». Ci sono testimoni introdotti nel giudizio ma non ascoltati. «Necessario - ha ribadito ascoltarli su singole circostanze». Tra i testi proposti dalla procura generale Malnati, amico di Tuzi, Da Fonseca, Gemma, Torriero, l'appuntato Venticinque. Tutti sulle circostanze relative all'ingresso di Serena in caserma indicato da Tuzi. «Era stato chiesto di acquisire le intercettazioni - una ambientale e una telefonica- in cui c'è una conversazione tra Da Fonseca e Venticinque -continua il pg - e disporre perizia per la trascrizione. Una registrazione allora fatta su una cassetta. Che per questo non può essere fatta riascoltare. Chiediamo di ascoltare Tersigni, all'epoca comandante di stazione, che allora raccolse le confidenze di Tuzi su quanto riferito a sit, prima del suicidio. Da ascoltare come amico, confidente. Non come pg». Tra le persone da ascoltare anche chi redasse l'ordine di servizio: quindi nella lista della procura anche Lancia, Pasquale, Polletta. Il maresciallo Evangelista. E Maria Tuzi, figlia del brigadiere, perno dell'inchiesta.

ORE 9:30 - Serena, si torna in aula tra poco. Avrà inizio tra pochissimo il processo d’appello bis per Franco Marco e Anna Maria Mottola, assolti in primo così come in secondo grado per la morte di Serena, insieme a Francesco Suprano e Vincenzo Quatrale. Ma nei confronti della famiglia Mottola, a sparigliare le carte, ci ha pensato la Cassazione lo scorso 11 marzo, accogliendo il ricorso proposto dalla Procura generale della Corte d’appello di Roma. I giudici della Suprema Corte avevano quindi disposto un nuovo processo d’appello davanti a un’altra sezione. Quello che partirà tra poco. Ci si prepara oggi a un’altra giornata intensa, fatta di eccezioni e di attese. Oltre 60 i testimoni indicati dalle parti - oltre 40 solo per la Procura generale - tra cui anche Francesco Suprano e Vincenzo Quatrale (citati dai Mottola). Ancora tra i testimoni il luogotenente Gabriele Tersigni, che raccolse le confidenze di Tuzi, la cui escussione è stata ritenuta finora inammissibile per il ruolo ricoperto. I Mottola - sempre presenti nei precedenti giudizi - al momento non sono presenti. Già in aula i familiari di Serena e Maria Tuzi. Abbiamo raccolto le parole della difesa di Consuelo, sorella di Serena, rappresentata dall'avvocato Sandro Salera - insieme all'avvocato Antonio Iafrate - prima dell'inizio del processo: «Credo che sia necessaria una rivalutazione relativa all'attendibilità del brigadiere Santino Tuzi e che sia necessario ascoltare il maresciallo Tersigni. Questi sono aspetti determinanti che dovrebbero essere approfonditi in questa fase processuale».