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Frosinone

Discarica, via libera all’Arpa: si parte con i campionamenti

La Regione approva il preventivo per i campionamenti e le analisi su suoli e acque. L’intervento rientra nell’Accordo di programma per la messa in sicurezza

Discarica, via libera all’Arpa: si parte con i campionamenti

Sopralluogo alla discarica di via Le Lame

Discarica di via Le Lame, la Regione Lazio mette a disposizione del’Arpa 63.840 euro per gli interventi previsti nel piano di caratterizzazione del sito.

È stata pubblicata sul bollettino ufficiale della Regione Lazio la determinazione con la quale la Regione accetta il preventivo e impegna la somma di denaro per i campionamenti e le analisi delle matrice ambientali (suoli, acque sotterranee e superficiali, soil gas). L’intervento rientra nella messa in sicurezza e caratterizzazione ambientale del sito della discarica di via le Lame, nel capoluogo.

A tal fine la Regione Lazio ha chiesto un preventivo all’Arpa Lazio che, dopo una prima analisi con richiesta di correzione, la stessa Arpa ha ritrasmesso, e così è stato approvato. L’intervento prevede campionamenti in contraddittorio con le ditte appaltatrici fino a un massimo del 10% dei campioni e degli analiti previsti, salvo ulteriori necessità specifiche richiesta di Regione e Provincia di Frosinone.
La bonifica della discarica di via Le Lame rientra nell’Accordo di programma “per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica del Sito di interesse nazionale Bacino del fiume Sacco” sottoscritto tra il ministero del’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e la Regione Lazio.

Nel rispondere a un’interrogazione del deputato pentastellato Ilaria Fontana, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin aveva detto che «la Regione Lazio ha espletato la gara per la messa in sicurezza e caratterizzazione ambientale della discarica, che prevede anche auna parziale rimozione dei rifiuti. Le attività di caratterizzazione risultano avviate e gli esiti costituiranno elementi utili alla progettazione».

La Provincia di Frosinone, a ottobre di un anno ha concluso il procedimento per l’individuazione dei presunti responsabili della contaminazione, al fine di attuare l’intervento in danno, nella misura del 60% per il Comune di Frosinone, del 25% per la Reclas e del 15% per la Saf. Tuttavia, sulla questione pendono dei ricorsi al Tar. La Provincia, infatti, contesta al Comune di Frosinone, quale proprietario e gestore del sito la potenziale contaminazione del sito: «per i quantitativi di rifiuti depositati in discarica dal 1956 al 1998», alla Reclas e alla Saf (a titolo di successore del Consorzio volontario Basso Lazio) per i rifiuti depositati tra il 2001 e il 2002.
E a tutti «la mancata adozione, durante la gestione diretta» o operativa del sito, e dopo la sua chiusura (avvenuta nel 2002), «di idonee misure di tutela e ripristino ambientale volte a prevenire e contenere la diffusione dei contaminanti e la compromissione delle matrici ambientali».

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