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Frosinone

Il caso piste ciclabili finisce alla Corte dei conti

Il gruppo Futura all’attacco: «Serve una verifica contabile». I consiglieri paventano un danno erariale sull’utilizzo dei fondi del Pnrr per la viabilità

Il caso  piste ciclabili finisce alla Corte dei conti

La pista ciclabile di via Marittima

«Il dolore di una città profondamente offesa e disillusa». È quanto incarna l’esposto alla Corte dei Conti sulla «complicata vicissitudine delle piste ciclabili a Frosinone», inoltrato da Fare verde, secondo il gruppo consiliare Futura.

«Futura - sostiene ha sempre denunciato che il denaro, piovuto con il Pnrr, avrebbe dovuto e potuto stravolgere ed invertire le drammatiche condizioni della viabilità cittadina e dell’ambiente, vista l’entità cospicua dei finanziamenti e la relativa facilità di accesso ai fondi. Futura condivide l’azione concreta e fattiva di Fare verde di chiedere una verifica amministrativa contabile rispetto ad opere pubbliche prima costruite, poi rimosse, poi ancora verniciate sull’asfalto e quindi scolorite, con l’aggiunta di un cospicuo residuo di plastiche delimitanti i percorsi, acquistate e poi accatastate senza utilizzo».

Secondo il gruppo «l’esposto ha inteso consentire la verifica di un’eventuale sussistenza di responsabilità connesse alla violazione delle disposizioni che disciplinano la corretta gestione delle risorse pubbliche e un’eventuale sussistenza di danno erariale, soprattutto in considerazione dei principi di efficienza, efficacia ed economicità costituzionalmente imposti. Compito del consigliere comunale è di monitorare l’operato del sindaco e della giunta, assicurandosi che siano in linea con gli interessi della comunità. Quando questa linea sembra correre in direzione contraria ed opposta ai cittadini, oltre all’esercizio della critica e della denuncia deve essere intrapresa ogni azione concreta in difesa dei cittadini».

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