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Anagni

Dagli scavi riaffiora una zanna di tre metri. La scoperta

Dal sito archeologico di Fontana Ranuccio affiora l’enorme resto di un elefante preistorico. Recuperato dagli esperti dell’Istituto italiano di paleontologia umana e portato in laboratorio

Dagli scavi riaffiora una zanna di tre metri. La scoperta

Gli archeologi al lavoro sulla zanna di Palaeoloxodon antiquus nel sito di Fontana Ranuccio

Recuperata e trasportata in laboratorio una zanna lunga oltre tre metri che ha riposato nel sottosuolo anagnino per migliaia di anni. Nel corso della campagna di scavi effettuata ad agosto a Fontana Ranuccio, il sito archeologico scoperto da Luciano Bruni, attivissimo collaboratore dell’Istituto italiano di paleontologia umana (Isipu) ed autore di numerosi rinvenimenti in diversi punti del territorio anagnino, è stata delicatamente liberata dal fango che l’aveva lungamente protetta la zanna di un Palaeoloxodon antiquus, un tipo di elefante preistorico, databile a circa mezzo milione di anni fa.

La zanna, lunga oltre tre metri, è simile a quella rinvenuta nel 2020 insieme ad altri resti animali e manufatti umani, e trasportata nel 2022 in laboratorio per poter essere studiata. Non è detto, naturalmente, che si tratti dello stesso animale; sarebbe interessante scoprirlo ricorrendo magari all’esame del Dna, ma qualsiasi iniziativa spetta naturalmente agli esperti dell’Istituto di paleontologia guidati dal presidente Stefano Grimaldi. L’Isipu ha la sede, unitamente al laboratorio e ad uno spazio espositivo, nel maestoso edificio del Convitto Regina Margherita, in piazza Ruggero Bonghi. Da diversi anni, ogni estate viene organizzata una campagna di scavi che coinvolge, tramite l’istituto, numerose università di diverse parti del mondo e prestigiose istituzioni.

Quest’anno le attività sono state condotte in collaborazione con il Laboratorio Bagolini (archeologia, archeometria e fotografia Labaaf) dell’Università di Trento e di un folto gruppo di esperti afferenti ad enti nazionali e internazionali (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Università La Sapienza di Roma, Università di Ferrara, Università di Siena, Università Saclay di Parigi ed Università federale del Paranà in Brasile). Quello di Fontana Ranuccio è un importante sito archeologico, noto ormai in tutto il mondo, che ha restituito manufatti di selce e osso attribuibili all'Homo Heidelbergensis, oltre a resti di grandi mammiferi come quello scoperto in quest’ultima campagna di scavi.

La notizia del ritrovamento era stata tenuta nascosta perché, inizialmente, non veniva data per scontata la possibilità di rimuovere dal suolo l’enorme zanna, operazione effettuata poi con grande cura e professionalità. Gli scavi archeologici e le altre attività di studio e catalogazione sono rese possibili dal sostanziale apporto di BancAnagni.

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